Storico che ci prende sempre punta su impeachment Trump: “come Nixon”

"Ha sempre violato leggi e negato realtà", dice Lichtman, che per 35 anni ha indovinato l'esito di tutti i voti presidenziali.

Facendo un paragone con la storica destituzione del Repubblicano Richard Nixon, il professore Allan Lichtman pronostica anche l’impeachment di Donald Trump. Non è la prima volta che lo storico fa questa previsione, ma stavolta è anche intervenuto in tv per spiegare il modello su cui si basano le sue anticipazioni clamorosamente precise.

Lichtman non solo fu tra i pochi ad indovinare la vittoria di Donald Trump alle elezioni Usa di novembre 2016, ma ci ha anche preso in tutti i voti presidenziali da quando nel 1984 la spuntò a sorpresa Ronald Reagan.

Secondo lui il tycoon immobiliare, giudicando dal suo precedessore inadeguato (“unfit”) per il ruolo di commander-in-chief e criticato pesantemente dalla sua stessa amministrazione, diventerà presto il terzo presidente americano della storia a essere destituito.

“A dire il vero, ho previsto l’impeachment di Trump lo stesso giorno in cui ho pronosticato la sua vittoria alle elezioni” a settembre del 2016, ha detto Lichtman ai microfoni dell’emittente MSNBC. Lo storico, esperto di elezioni presidenziali, spiega di essere arrivato alla conclusione dopo aver studiato a fondo la biografia e carriera di Trump.

“Stiamo parlando di un uomo che non ha mai mostrato alcun rispetto della legge, che ha più volte violato i regolamenti”, dice Lichtman, citando alcuni casi passati della società immobiliare del magnate newyorchese.

Trump è “qualcuno che ha sempre negato la realtà e la verità“, secondo lo storico. Qualcuno che si è occupato esclusivamente di promuovere il suo brand e nient’altro”.

In corso testimonianze pubbliche sull’impeachment di Trump

In questi giorni al Congresso Usa sono in corso le testimonianze pubbliche sul caso ucraino che potrebbe costare l’impeachment al presidente americano. La procedura è iniziata a settembre di quest’anno, dopo la pubblicazione del contenuto di una telefonata tra Trump con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, risalente a luglio.

Durante la conversazione Trump fece pressioni su Zelensky, minacciando di ritirare gli aiuti economici che gli Stati Uniti avrebbero dovuto versare all’Ucraina. In cambio il presidente Usa chiese al suo omologo ucraino di avviare un’indagine sulle attività del figlio di Joe Biden, Hunter. Quest’ultimo faceva difatti parte del consiglio di amministrazione di un’importante società del gas nazionale.

L’obiettivo di Trump era evidente: dimostrare che Biden avesse peccato di “abuso di potere” per proteggere Hunter da alcune indagini anti-corruzione avviate in Ucraina. Si tratta di una teoria ai limiti della cospirazione, non supportata per il momento da prove concrete, diffusa tra gli esponenti della destra americana.

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