Draghi: in Europa il problema non è l’euro, ma i singoli paesi

L’unione monetaria “e’ talvolta accusata di essere la causa alla base della bassa crescita in alcune parti dell’Eurozona, ma abbiamo visto che per i Paesi che hanno attuato …

L’unione monetaria “e’ talvolta accusata di essere la causa alla base della bassa crescita in alcune parti dell’Eurozona, ma abbiamo visto che per i Paesi che hanno attuato riforme strutturali e hanno gestito politiche fiscali sane, la moneta unica non e’ stata un ostacolo per il successo”.

Lo ha sottolineato il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi, in occasione del conferimento di un premio dalla Fondazione Jean Monnet a Losanna, in Svizzera.

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I commenti arrivano nel quadro di una difesa dell’integrazione europea e due giorni prima del ballottaggio per le presidenziali francesi, in cui il candidato di estrema destra Marine Le Pen ha mostrato la propria intenzione di voler abbandonare l’Eurozona.

Il numero uno dell’Istituto di Francoforte ha puntualizzato che l’Unione europea “e’ erroneamente ritenuta responsabile” per le decisioni appartenenti a singoli paesi.

“Ovvio che oggi affrontiamo sfide che possono essere affrontate solo dai paesi in Europa che agiscono insieme”, ha dichiarato il banchiere. (MF-DJ NEWS)

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    “Nel nostro tempo è ormai evidente che la ricchezza e un immenso potere sono stati concentrati nelle mani di pochi uomini. Questo potere diventa particolarmente irresistibile se esercitato da coloro che controllano e comandano la moneta, poichè costoro sono anche in grado di gestire il credito e di decidere a chi deve essere assegnato. In questo modo forniscono il sangue vitale all’intero corpo dell’economia. Loro hanno potere sull’intimo del sistema produttivo, così che nessuno può azzardare un respiro contro la loro volontà.”
    Papa Pio XI, Quadragesimus Annus 106-9, 1931