Deputati di 13 paesi lanciano lobby anti Cina. Ecco chi sono gli italiani dell’IPAC

I più conservatori dell'Occidente seguono iniziativa americana per contrastare "la minaccia che la crescente influenza della Cina rappresenta per il commercio globale, la sicurezza e i diritti umani".

(WSC) ROMA – I più accaniti anticinesi di 13 paesi si sono coalizzati, con la nascita dell’Alleanza interparlamentare sulla Cina, o Inter-Parliamentary Alliance on China (IPAC). L’ordine del giorno è molto semplice: contrastare quella che definiscono “la minaccia che la crescente influenza della Cina rappresenta per il commercio globale, la sicurezza e i diritti umani”.

Della lobby anti Pechino fanno parte per il momento 104 parlamentari provenienti da 13 paesi, mentre altre tre nazioni dovrebbero aderire nei prossimi giorni. Il primo nucleo era formato da deputati e senatori dei parlamenti di Australia, Canada, Germania, Giappone, Svezia, Regno Unito, Stati Uniti e Parlamento Europeo.

L’Italia all’inizio non era rappresentata ma in un secondo momento sono entrati i senatori Lucio Malan (Forza Italia), presidente del Gruppo interparlamentare di amicizia Taiwan-Italia, e Roberto Rampi (Partito Democratico), che sono per il nostro paese i co-chair italiani dell’iniziativa anti-cinese. Gli altri parlamentari italiani sono Enrico Borghi (Partito Democratico e membro del Copasir), Andrea Delmastro Delle Vedove (Fratelli d’Italia), Paolo Formentini (Lega) e Roberto Giachetti (Italia Viva). Visibilmente assenti i parlamentari del M5S.

Il gruppo contro la Cina  ha già un sito che può essere consultato –  www.ipac.global – ed è presieduto congiuntamente dal senatore repubblicano americano Marco Rubio e dal democratico Bob Menendez, dall’ex ministro della Difesa giapponese Gen. Nakatani, da Miriam Lexmann, membro del comitato per gli affari esteri del Parlamento europeo,  e dal conservatore britannico Iain Duncan Smith.

Il progetto di questo gruppo di pressione anti-cinese, i cui membri sono in maggioranza parlamentari tedeschi, canadesi e britannici, era stato presentato alla Conferenza sulla Sicurezza di Monaco. Ne fanno oppositori di Hong Kong, nonché l’ex responsabile per la politica sulla Cina dei presidenti Bill Clinton e George W. Bush. Obbiettivo dell’IPAC è far circolare nei parlamenti nazionali e in quello europeo la nuova politica da Guerra Fredda voluta dagli Stati Uniti.

Il lancio dell’Alleanza interparlamentare sulla Cina è avvenuto quando gli Stati Uniti hanno accentuato gli sforzi  per formare un’alleanza coesa volta a fermare il “crescente peso economico e diplomatico della Cina”, partendo dalla cronaca politica delle ultime settimane, in particolare facendo lobby per guidare i governi stranieri a condannare la mossa di Pechino che ha invocato la legislazione sulla sicurezza nazionale a Hong Kong.

Il documento iniziale del rapporto alla base dell’Alleanza interparlamentare sulla Cina afferma che il suo obiettivo era quello di “costruire risposte appropriate e coordinate e di aiutare a elaborare un approccio proattivo e strategico su questioni relative alla Repubblica Popolare Cinese”. Ecco un video sullo stesso tema:

L’alleanza nel suo comunicato afferma che “l’ascesa economica della Cina sta mettendo sotto pressione l’ordine globale basato sulle regole e che i paesi che hanno cercato di resistere a Pechino lo hanno fatto per lo più da soli e spesso a costi elevati”.

“È giunto il momento per i paesi democratici di unirsi in una difesa comune dei nostri valori condivisi”, ha detto Iain Duncan Smith, il conservatore britannico.

Un commento ufficiale pubblicato da globaltimes.cn ha preso di mira in particolare il senatore Rubio e gli Stati Uniti per aver lanciato l’alleanza, affermando che “non possono imporre alcuna influenza sostanziale sullo sviluppo della Cina”. “Formando il cosiddetto IPAC, questi legislatori no fanno che umiliarsi da soli. Sono trascorsi 120 anni e, come seconda più grande economia del mondo, la Cina e la sua gente non permetteranno che la vergogna dell’anno 1900 si ripeta nuovamente sul suo territorio”, conclude il commento cinese alla nascita della Inter-Parliamentary Alliance on China.

NOTA:
Il website dell’IPAC è www.ipac.global con la missione, i membri parlamentari e i documenti. Twitter: @ipacglobal

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