Petrolio, giustamente continua a scendere. Nonostante i tagli saudo-Opec

Il greggio sembra non essere più quell’arma che era sempre stata per i regnanti sunniti dell’Arabia Saudita e per i loro alleati sul fronte del greggio. Miliardi di …

Il greggio sembra non essere più quell’arma che era sempre stata per i regnanti sunniti dell’Arabia Saudita e per i loro alleati sul fronte del greggio. Miliardi di petrodollari in fumo, nonostante Trump.

Una vera e propria doccia fredda, quella che si è vista sui mercati dopo la decisione dell’Opec, assieme ai maggiori produttori non allineati, di prorogare di 9 mesi le riduzioni concertate all’offerta di petrolio. Decisione che pure era ampiamente attesa.

Nonostante ciò, quando le anticipazioni in tal senso dal vertice a Vienna si sono andate consolidando, il barile di oro nero mostrato una clamorosa inversione di tendenza.

A fronte dei rialzi mattutini i prezzi hanno iniziato a scendere. Stamattina il petrolio è ancora in calo dopo il netto ribasso di ieri seguito all’accordo tra produttori Opec e non Opec. Il greggio Wti vale 48,54 dollari mentre il Brent quota 51,16 dollari.

Alle riunioni di oggi “abbiamo esaminato vari scenari” di intervento, con proroghe di 6, 9 o 12 mesi sulla riduzione dell’offerta “e anche opzioni di tagli più elevati”, ma alla fine “tutte le indicazioni erano che l’ideale è una proroga di 9 mesi”, ha riferito il ministro dell’Energia dell’Arabia Saudita, Khalid Al-Falih (foto in alto), che è anche presidente della conferenza con i produttori non allineati.

L’Opec ha altresì concordato di tenere un nuovo vertice congiunto con i Paesi non Opec il 30 novembre.

Secondo alcuni analisti la proroga di 9 mesi era ormai scontata e si erano create attese di qualcosa in più, magari di qualche annuncio extra a sorpresa. Erano circolate ipotesi di un inasprimento dei tagli ma su questo Al-Falih è apparso poco possibilista: se ne è parlato ma nulla più.

Il saudita si è comunque detto “non preoccupato” dalla reazione paradossa dei mercati.

“Spesso non hanno a che fare con i fondamentali e le tendenze di lungo termine, ma con fattori finanziari”.

Tuttavia, forse volendo evitare di lasciarsi del tutto allo scoperto, l’esponente saudita ha aggiunto che all’Opec “siamo aperti a altre proroghe” al taglio dell’offerta, “di 3 mesi o oltre se a novembre”, quando si svolgerà il nuovo vertice “dovessimo constatare che i fondamentali di mercato lo richiedono”.

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