Guru miliardario: i dilemmi di mercato che ne decideranno le sorti

Fed ultra accomodante come Bce e Banca del Giappone sarebbe un disastro: tassi bassi aggravano problema che si vuole risolvere.

I segni di eccesso nel settore tecnologico, la frenata del manifatturiero, la carenza di volumi in Borsa, le mosse discutibili della Federal Reserve verso una politica monetaria più accomodante. Sono solo alcuni dei grandi dilemmi di mercato che attanagliano le menti degli investitori e a cui bisognerebbe prestare estrema attenzione, secondo il miliardario investitore e confondatore di Blackstone, Stephen Schwarzman.

Quanto alla Fed, la banca centrale Usa potrebbe presto intraprendere la stessa strada da colomba di Bce e Banca del Giappone. Lo farebbe per allontanare lo spauracchio di una recessione. Ma sarebbe disastroso per l’economia, secondo il guru del private equity, in quanto il timore di Schwarzman è che siano i tassi di interessi azzerati a essere i responsabili della crescita economica fiacca.

“Se si spingono troppo in basso i tassi – dice a MarketWatchsi finisce per aggravare lo stesso problema che uno sta cercando di risolvere“. La Fed ha tagliato i tassi nelle ultime due riunioni di politica monetaria, abbassando il costo del denaro all’1,75-2%.

 manifatturiero in contrazione praticamente ovunque

L’altra grande preoccupazione di Schwarzman riguarda il settore manifatturiero, che “si sta contraendo in pratica in tutto il mondo” senza eccezioni. Gli ultimi dati a disposizione in Cina pubblicati lunedì hanno mostrato un’industria in flessione. Al contempo il settore manifatturiero dell’area euro si è contratto a un ritmo ancora più accentuato.

Un altro dilemma riguarda la paura che la crescita sincronizzata di fine 2018 sia ormai un elemento appartenente al passato, mentre ora ci troviamo in una situazione in cui l’espansione dell’attività si sta riducendo come se non si intravedesse fuori dal tunnel.

“La maggior parte dei paesi sta assistendo a un’economia in frenata”.

Infine, il fatto che il ciclo espansivo economico delle società tecnologiche quotate sia agli sgoccioli. L’esordio deludente di Peleton Interactive venerdì, la decisione della società madre di WeWork (The We Co) di rinunciare del tutto all’IPO, e i ribassi pronunciati e continui dei pionieri della gig economy come Uber Technologies e Lyft, sono tutti chiari “segnali di eccessi”, secondo Schwarzman.

Tag

Partecipa alla discussione