Coronavirus: oro ai massimi di 7 anni a $1.680. Ondata di sell su Borsa Milano

Visto l'espandersi del virus nel Nord Italia e le misure prese dalle autorità per contrastarlo si preannuncia un'apertura a Piazza Affari più pesante che altrove. 

Il future sul Ftse Mib della Borsa di Milano cede il 3,9% mentre quelli degli altri indici europei segnano cali poco inferiori al 2%. Visto l’espandersi del coronavirus nel Nord Italia e le misure prese dalle autorità per contrastarlo si preannuncia un’apertura a Piazza Affari più pesante che altrove. In pre-asta Unipol segna un ribasso nell’ordine del 14% mentre alcuni titoli come Enel e Azimut sono in calo di oltre 8%,

Poste e Banco Bpm del 7%.

Le vendite colpiscono soprattutto i titoli del settore finanziario (Unipol, Azimut e Nexi su tutti) con Ubi e Banco Bpm ad essere i piu’ penalizzati tra le banche. Male anche i business domestici difensivi come le utility: Terna, Enel, Snam.

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Futures sugli indici azionari americani in forte ribasso. Quelli sul Dow Jones cedono più di 400 punti (-1,38%), scambiando ai valori minimi della sessione. Gli e-mini S&P sono in calo di 48 punti (-1,4%) e i futures sul Nasdaq arretrano di 185 punti (-1,9%).

Focus anche sul boom delle quotazioni dell’oro.

I prezzi del contratto spot sono volati nella giornata di ieri di oltre 30 dollari o +1,83%, salendo fino a $1,679,70 l’oncia, al record dal 6 febbraio del 2013, dunque in sette anni.

Tra i motivi dell’avversione al rischio, i contagi del coronavirus che hanno colpito i paesi al di fuori della Cina, come l’Italia e la Corea del Sud.

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Seduta negativa sui listini asiatici dove continuano a dominare i timori legati ai nuovi casi di coronavirus fuori dalla Cina. Proprio alla luce dei numeri Seul segna il peggior risultato con un tonfo del 3,87% seguita da Hong Kong (-1,63% e mercati ancora aperti) mentre fanno meglio i listini cinesi di Shanghai (-0,31%) e Shenzhen (+1,24%) per la percezione che l’espansione del virus stia rallentando nel Paese. Chiusa Tokyo per festività.

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