Borse europee, potrebbe essere il momento propizio per comprare

Da due anni azionario del vecchio continente pecora nera: ma la situazione potrebbe cambiare presto. Lo dice JP Morgan.

Complici la Brexit, il lungo braccio di ferro sui conti pubblici tra Italia e UE e il rallentamento della Germania, alimentato dai venti della guerra commerciale, le Borse europee hanno fatto fatica a tenere il passo delle piazze rivali ultimamente. Ormai sono due anni che si ripete lo stesso ritornello.

Ma la situazione potrebbe cambiare presto, secondo un gruppo di strategist di mercato. Stando ai dati di FactSet, da gennaio del 2018, l’indice S&P 500 della Borsa americana ha garantito ritorni da investimento del 15,6%, contro il 6,4% dell’indice di riferimento delle Borse europee, lo Stoxx Europe 600.

Questa tendenza è destinata a invertirsi nei prossimi mesi, tuttavia. Almeno è quello che pensa il team capitanato da Mislav Matejka. Il responsabile della strategia azionaria globale ed europea di J.P. Morgan ha pubblicato una nota molto interessante e contrarian alle correnti di pensiero attuali.

Passata fase di debolezza economica, Borse europee rimbalzeranno

Matekja ha tagliato il suo rating sulle azioni americane, da “Sovrappeso” a “Neutrale”. L’analista ritiene “che le azioni internazionali (extra Usa, dunque) faranno meglio del mercato americano”. Questo perché le azioni americane – l’S&P 500 ha appena raggiunto un livello record – sono da considerare “relativamente costose”.

Negli ultimi due anni Wall Street ha guadagnato un impressionante 25% in più rispetto alle Borse europee.

Inoltre, la debolezza mostrata di recente dall’economia europea (come dimostrano le ultime cifre deludenti degli indici PMI), è destinata a essere superata. Le manovre di stimolo monetario straordinario e la probabile risoluzione dell’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea – la deadline è appena stata spostata al 31 gennaio – dovrebbero aumentare la fiducia delle imprese e le spese.

“Fondamentalmente, riteniamo che la lunga fase di cali delle PMI dell’Eurozona stia per finire”, ha scritto Matejka nella ricerca. “L’unico momento in cui i nuovi ordini nell’Eurozona sono stati significativamente più deboli di quelli attuali è stato durante il grande crollo della crisi finanziaria, quando i mercati creditizi hanno smesso di funzionare e i bilanci delle banche erano sotto pressione”.

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