Tassi, la Fed non cambia. E ancora $120 miliardi al mese

Il presidente della Banca centrale USA Jerome Powell conferma tassi a zero e politica accomodante: servirà tempo per un solido progresso dell’economia, comunque in robusta ripresa. Inflazione? Per adesso non allarma.

(WSC) NEW YORK – Nessuna sorpresa dal comunicato emesso dopo la due giorni del FOMC della Fed, che ha lasciato invariata la politica monetaria, con i tassi praticamente a zero e gli acquisti del Quantitative Easing che vanno avanti invariati, anche se l’economia sta ripartendo bene e l’inflazione mostra segni di risveglio. Nella conferenza stampa seguita alla riunione il presidente della banca centrale Jay Powell ha usato termini più aggressivi, chiudendo con decisione la porta a qualsiasi ipotesi di riduzione degli acquisti di titoli, allontanando così i timori di tapering, e sottolineando che la Fed avrà bisogno di tempo prima di dichiararsi soddisfatta dei progressi dell’economia, che verranno misurati non solo in termini di crescita del PIL ma soprattutto dai numeri dei nuovi posti di lavoro che verranno creati.

INFLAZIONE LEGATA AL MERCATO DEL LAVORO

Powell ha legato il tema inflazione alle dinamiche del mercato del lavoro, sottolineando che ci vorrà ancora molto tempo perché i prezzi al consumo comincino a risentire di tensioni derivanti da livelli molto elevati di occupazione, per cui ogni ritorno dell’inflazione nei prossimi mesi è da ritenersi assolutamente temporaneo, e quindi non tale da giustificare movimenti importanti al rialzo dei rendimenti dei Treasury americani sulle scadenze lunghe. Il mercato ha apprezzato le parole di Powell senza lasciarsi però prendere da eccessivi entusiasmi. I tre principali indici di Wall Street sono rimasti contrastati ma hanno recuperato dai minimi della mattinata solo per poi tornare indietro, mentre sui Treasury sono tornati gli acquisti che hanno compresso i rendimenti in area poco sopra l’1,6%.

La Fed lascia invariati i tassi di interesse. Il costo del denaro resta fermo fra lo 0 e lo 0,25%

L’attività economica e il mercato del lavoro si sono rafforzati: l’inflazione è salita ma riflette fattori transitori, afferma la Fed nel comunicato finale della sua due giorni di riunione, nel quale precisa che resta invariato anche il piano di acquisti di asset da 120 miliardi di dollari al mese.

La strada della ripresa dipenderà “in modo significativo dal virus, inclusi i progressi sulle vaccinazioni.

La crisi sanitaria continua a pesare sull’economia e i rischi all’outlook restano”, afferma la Fed, sottolineando che fra le “vaccinazioni e il forte sostegno concesso, gli indicatori dell’attività economica e del lavoro si sono rafforzati”.

“La Fed è impegnata a usare gli strumenti a sua disposizione a sostegno dell’economia americana in questo momento difficile, e quindi a promuovere la massima occupazione e la stabilità dei prezzi”, si legge nel comunicato della Fed. “Con i progressi sulle vaccinazioni e il sostenuto appoggio, gli indicatori dell’attività economica e dell’occupazione si sono rafforzati. I settori più colpiti dalla pandemia restano deboli ma hanno mostrato segnali di miglioramento. L’inflazione è salita, riflettendo in gran parte effetti transitori. Le condizioni finanziarie restano accomodanti. La strada dell’economia dipenderà in modo significativo dall’andamento del virus, inclusi i progressi sulle vaccinazioni. La crisi sanitaria continua a pesare sull’economia e i rischi all’outlook restano”, mette in evidenza la Fed.

La banca centrale “punta alla massima occupazione e a un tasso di inflazione del 2% nel lungo termine”, aggiunge la Fed ribadendo di essere pronta a sopportare per un periodo anche un’inflazione sopra il 2%. Ci attendiamo di mantenere una politica monetaria accomodante fino a che gli obiettivi” della massima occupazione e dell’inflazione non saranno centrati, aggiunge la Fed assicurando che manterrà il programma di acquisti di asset fino a “sostanziali progressi” verso i suoi obiettivi. “Gli acquisti aiutano il corretto funzionamento del mercato e condizioni finanziarie accomodanti, sostenendo quindi il flusso di credito verso le famiglie e le imprese”.

“La ripresa resta lungi dall’essere completa”, e il tasso di disoccupazione resta elevato nonostante i miglioramenti sperimentati, ha detto il presidente della Fed, Jerome Powell, nella conferenza stampa che segue alla due giorni di riunione della banca centrale.

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