Mercato obbligazionario manda segnale di ripresa dell’economia

Economisti lo davano per morto. Invece i rendimenti dei titoli di Stato Usa sono saliti ai massimi di due mesi: trader sempre più convinti che il peggio sia alle spalle.

(WSC) NEW YORK – Il peggio è alle spalle per l’economia mondiale: questo per lo meno è il segnale che sta mandando il mercato obbligazionario. Gli strategist giudicano l’andamento dei prezzi recente un segnale del fatto che gli investitori sono convinti che l’attività economica ha toccato il fondo in aprile.

Gli ultimi dati sul mercato del lavoro sono ancora negativi, ma meno delle attese. Le perdite di posti nel settore privato sono state 6 milioni sotto alle aspettative. Questo dato da solo è stato sufficiente a far ripartire gli acquisti a Wall Street e dare la stura alle vendite nel mercato obbligazionario.

Dal punto di vista prettamente macro, sebbene gli economisti interpellati da Factset prevedano che in media ci siano stati altri 8 milioni di licenziamenti a maggio, un economista contrarian di Oxford Economics è convinta che il livello sarà di 6 milioni e 400 mila e che poi le cose miglioreranno.  È Lydia Boussour a pensarlo.

I dati macro stanno lentamente migliorando

Secondo l’economista è sempre più evidente che i danni maggiori inflitti dalla crisi da Covid-19 all’economia sono nello specchietto retrovisore. Sempre che non si verifichi una seconda ondata di contagi. Il rapporto occupazione Usa del governo, che uscirà in giornata, farà un po’ di chiarezza.

Gli investitori hanno valide ragioni per ritenere aprile, il primo mese in cui mezzo mondo era isolato in modalità lockdown per arginare i contagi, il periodo peggiore della crisi. Da allora le cifre economiche sono migliorate, la fiducia delle aziende è salita e l’attività manifatturiera ha fatto un bel passo in avanti. Anche le richieste di sussidi di disoccupazione, sebbene su livelli comunque storicamente elevati, sono calate.

Il risultato lo si è visto anche sui mercati. I rendimenti dell’obbligazionario, che si muovono in maniera inversamente proporzionale rispetto ai prezzi, hanno violato al rialzo la fascia di trading range nella quale erano rimasti intrappolati negli ultimi tempi. Stando ai dettami dell’analisi tecnica, sono destinati a salire ancora, seppur senza troppo slancio vista la disoccupazione sempre allarmante, prevista intorno al 20% a maggio (almeno) e la persistente debolezza dell’economia.

Obbligazionario finalmente mostra segnali di vita

Il mercato obbligazionario sta tornando a mostrare segnali di vita, con i rendimenti Usa principali che si sono issati sul punto più alto in quasi due mesi. A un certo punto, dice Chris Rupkey, chief financial economist di MUFG Union Bank, lo “davamo ormai per morto”. E invece l’obbligazionario ha reagito.

A quanto sembra, alla base della rimonta dei rendimenti c’è il risultato migliore del previsto del rapporto ADP americano. L’economista sottolinea che “il mercato obbligazionario ha sempre avuto reazioni positive ai dati sul lavoro, anche quando altri mercati non facevano una piega”.

Il rendimento del titolo di riferimento dell’obbligazionario Usa, il Treasury decennale, è salito allo 0,77% dallo 0,7% in una seduta. Al momento il tasso, che determina il livello degli interessi sui mutui e su altri prestiti, scambia allo 0.757%, il massimo dal 13 aprile.

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