Benvenuti all’ultimissima fase del ciclo economico

L’economia globale rallenta, i rischi aumentano e la volatilità potrebbe. Il sentiment degli investitori? Passato in territorio negativo.

di Karen Watkin

Benvenuti all’ultimissima fase del ciclo economico. L’economia globale sta rallentando, i rischi sono in aumento e la volatilità potrebbe rimanere elevata. Gli investitori dovrebbero optare saggiamente per la diversificazione, conservando al contempo un margine di flessibilità sufficiente per cogliere le opportunità che si presentano.

Negli ultimi mesi le tensioni commerciali e le preoccupazioni relative alla crescita globale hanno pesato sulla fiducia degli investitori. Le affermazioni accomodanti della Federal Reserve statunitense e della Banca centrale europea e i timidi segnali di stabilizzazione dell’economia cinese hanno di recente fornito un parziale sollievo, sebbene le relazioni commerciali rimangano una delle principali fonti di preoccupazione. Un conflitto strategico tra Cina ed Occidente potrebbe a nostro avviso offuscare il contesto degli investimenti per anni, anche qualora le due parti raggiungessero una tregua a breve termine.

Per quanto riguarda l’economia, la stabilità è tutto ciò che gli investitori possono aspettarsi. Prevediamo per quest’anno una crescita del PIL globale del 2,6% (la nostra stima più bassa dal 2010), con una crescita pari soltanto all’1% nell’Eurozona.

Ciò nonostante, non prevediamo una recessione e sia la Cina che la Fed dovrebbero fornire il necessario sostegno a livello di politica monetaria. L’economia cinese dovrebbe iniziare a reagire agli stimoli nel secondo semestre 2019, mentre riteniamo che la Fed taglierà quasi sicuramente i tassi a luglio. A meno che non si verifichino tre circostanze contemporaneamente – una ripresa delle aspettative inflazionistiche, una risoluzione rapida delle incertezze commerciali e un’ondata di robusti dati economici – il taglio di luglio sarà probabilmente il primo di una lunga serie che porterà a una riduzione totale di 75-100 punti base nei prossimi sei-nove mesi.

Uno sguardo al futuro: il nostro approccio

Nell’ambito di un contesto di mercato destinato probabilmente a rimanere più volatile, concentreremo i nostri investimenti azionari prediligendo società con bilanci più solidi, maggiore stabilità e ridotto rischio di mercato. In ragione della loro maggiore esposizione al rischio commerciale, abbiamo ridotto la nostra esposizione tattica alle azioni dei mercati emergenti.

D’altro canto abbiamo aumentato l’esposizione ad aree del mercato meno vulnerabili alle attuali tensioni commerciali, passando per esempio da una sottoesposizione a un’allocazione neutrale al comparto degli immobili globali. Sebbene le valutazioni immobiliari appaiano in certa misura costose sul lungo termine, sono a livelli pressoché normali considerata l’attuale fase di post-crisi. Anche la solidità dei beni di consumo, in particolare negli Stati Uniti, dovrebbe fornire sostegno al mercato. Prediligiamo inoltre i titoli finanziari USA per la loro relativa insensibilità alle problematiche commerciali e la potenziale capacità di trarre beneficio da un irripidimento della curva dei rendimenti in caso di misure di allentamento da parte della Fed.

Nonostante di recente i titoli di credito high yield e investment grade abbiano proseguito il loro rally, abbiamo ridotto la nostra posizione sulle obbligazioni high yield passando da una moderata sovraesposizione a una posizione di neutralità. Gli spread si sono avvicinati a livelli medi, tuttavia continuiamo a ritenere poco probabile un incremento a breve termine dei default. Al contempo, negli ultimi mesi il volume delle emissioni è aumentato e il sentiment degli investitori è passato in territorio negativo, facendo venir meno due fattori tecnici favorevoli che avevano sostenuto gli asset high yield.

Considerati i rischi geopolitici ed economici, è importante che gli investitori adottino un’ampia diversificazione e adottino strategie capaci di controllare e mitigare efficacemente il rischio.

Le opinioni espresse nel presente documento non costituiscono ricerca, consulenza di investimento o raccomandazioni di acquisto o di vendita, e non rappresentano necessariamente le opinioni di tutti i team di gestione di AB; tali opinioni sono soggette a revisione nel corso del tempo. AllianceBernstein Limited è autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority nel Regno Unito.

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