Spesometro, i controlli scattano anche con l’acquisto di uno smartphone

Stato di polizia, contribuenti sotto costante monitoraggio: l'alert evasione parte se si spende il 20% in più del proprio reddito.

Doveva essere un Fisco amico, almeno secondo quello che diceva l’ex premier, Matteo Renzi, ma le norme studiate dal suo governo sui nuovi criteri dello ‘Spesometro’ sono estremamente più restrittive per i cittadini.

Essendo tutto digitalizzato, i controlli incrociati, infatti, scattano quando un contribuente spende anche solo il 20% in più di quello che guadagna, con il concetto che si permette qualche ‘lusso’ in più del proprio reddito o ha ricevuto un’entrata extra (donazione, prestito, vincita) o è un evasore fiscale. In poche parole, l’allarme suona anche con abbonamenti a palestre e circoli, cellulari di ultima generazione, spese per animali domestici, spese dall’estetista. Addirittura rientrano nel redditometro anche gli abbonamenti alla pay tv, prenotazioni alberghiere, biglietti aerei e l’uso frequente del telepass.

Occhio anche quando andate al bancomat, perché i prelievi in contanti devono essere sempre giustificabili e l’Agenzia delle Entrate monitora ogni transazione effettuata, e nel caso di prelievi di grosse cifre il fisco può sospettare attività o investimenti a nero.

Ecco perché prelievi di grandi somme in contanti in un’unica soluzione sono preferibili a numerosi prelievi di piccola entità, che se effettuati in un lasso di tempo relativamente breve, possono comunque gli ‘anticorpi’ del Fisco.

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3 commenti

  1.   

    Che differenza c’è tra la dittatura endogena di un più o meno legittimo nobiluomo, e la dittatura esogena di una lobbies che dall’esterno sovverte l’autonomia decisionale di un popolo e lo obbliga a rinunciare alla propria autonomia, alla propria sovranità, al benessere raggiunto e tutto questo a beneficio di entità estranee a quel popolo?
    Che finalità deve avere il prelievo fiscale affinchè lo si possa considerare legittimo e auspicabile? Esiste un limite alla legittimità di un prelievo fiscale? Se la classe governante influenzata da entità esterne al Paese accondiscende al rovinoso depauperamento dell’economia e allo spreco delle risorse finanziarie raccolte con la fiscalità generale, esiste ancora, da parte del cittadino, il dovere di accondiscendere alle vessatorie richieste fiscali?
    Non siamo in un sistema in cui la classe governante controlla il contributo fiscale di ognuno perchè a fronte del prelievo vi saranno ragionevoli e corrispondenti servizi sociali di natura  assistenziale, previdenziale ed altro. Il sistema attuale prevede la dissipazione delle risorse fiscali in una ragnatela di spese clientelari e corruttive e solo marginalmente e secondariamente in servizi alla popolazione non a pagamento. Senza il presupposto della restituzione del prelievo sotto forma di servizi quest’ultimo assume i contorni di una rapina del tutto simile a quelle dei briganti che in età feudale si appostavano a lato strada per rapinare i viandanti.

  2.   

    SS all’attacco, altro che kgb e cia…….noi siamo comandati dai kapò stranieri, i politicanti sono solo i capibastone, i caporali, ben pagati ovviamente.
     

  3.   

    Io l’avevo digià detto ieri e lo ridico oggi:
    speriamo sia la volta buona e la tempesta solare in arrivo spacchi tutto .
    Non si può vivere così. Non è vita degna d’una persona.
    L’essere spiati con ogni sorta di tecnologia… con annessi capitali al seguito mai in sofferenza… al fine di rilevare lo sperpero di un morto di fame che magari fa’ un regalo a suo figlio.
    Al fine unico di completare l’opera di accentramento di ricchezze a discapito di una redistribuzione miserabile, almeno di soddisfazione personale. Quella che rende degna una vita d’essere vissuta.
    Mentre un Neimar del Kaiser muove magari 600 milioni di euro… e nessuno se lo fila. Anzi.
    Benvenuta siccità naturale  che desertifichi tutto in maniera democratica.
    Meglio un milione di volte quella della siccità che colpisce le nostre menti.
    Questo sistema ha i minuti contati . Noi lo sappiamo e non vogliamo ammetterlo.
    Siamo più aridi noi del terreno che ha smesso a ragione di nutrirci.