“Ridicolo l’ottimismo di Gentiloni per crescita Pil Italia +0,1%”

Soddisfazione fuori posto negli ambienti governativi per la solita crescita da prefisso telefonico: il paese ha bisogno di ben altro, dice Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Francamente …

Soddisfazione fuori posto negli ambienti governativi per la solita crescita da prefisso telefonico: il paese ha bisogno di ben altro, dice Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

“Francamente ci sfugge come si possa essere entusiasti solo perche’ il Pil aumenta di 0,1 punti percentuali. E’ vero che si supera la fatidica soglia degli zero virgola che ha inchiodato il Paese da 3 anni a questa parte, ma e’ pur sempre solo un traguardo simbolico. Insomma, un ottimismo che mi pare fuori luogo”.

Lo afferma in una nota Massimiliano Dona (foto sotto), presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, commentando i dati Istat sul Pil diffusi oggi ed il relativo ottimismo del presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni.

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“Peraltro dovrebbe destare preoccupazione il dato sulla spesa delle famiglie, vera cartina di tornasole delle condizioni economiche e della ricchezza del Paese, che prosegue nella sua inesorabile caduta, passando dal +1,6% del 2015 al +1,4% del 2016 per finire con uno sconfortante +1%, previsto per il 2017”, conclude Dona.  (MF-DJ NEW)

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“Il dato del Pil di oggi e’ certamente incoraggiante per il nostro Paese, ma senza un intervento piu’ deciso sulla crescita, sul fisco e sugli investimenti a favore dell’occupazione, la ripresa italiana rimarra’ la piu’ fragile di tutta l’Unione Europea”. Lo ha dichiarato in una nota il segretario confederale della Cisl, Maurizio Petriccioli, commentando i dati del Pil diffusi oggi dall’Istat.

“E’ giusto essere ottimisti, ma questo deve essere accompagnato da una politica piu’ espansiva del nostro Paese sul lato della crescita, dell’aumento del potere d’acquisto delle famiglie e dell’occupazione”, ha proseguito Petriccioli, secondo cui “il Governo deve battersi per cambiare il fiscal compact e lo statuto economico europeo per avere piu’ risorse per la crescita e gli investimenti pubblici indispensabili in infrastrutture, innovazione, ricerca, formazione, in modo da dare piu’ ossigeno alla nostra economia.

Per il segretario confederale, “occorre che il nostro Governo costruisca un vero patto sociale che veda tutte le parti responsabili del nostro Paese impegnate su come favorire gli investimenti e la creazione di nuovi posti di lavoro, soprattutto nel Mezzogiorno, aprendo subito un tavolo di confronto sulla riforma fiscale, accantonata inspiegabilmente nel Def, in modo da ridurre le tasse per i lavoratori, i pensionati e le imprese che investono ed assumono i giovani senza lavoro, anche attraverso una lotta seria all’evasione fiscale, agli sprechi ed alla corruzione negli appalti pubblici dove ci sono miliardi di euro che si possono recuperare per la crescita”.  (MF-DJ NEWS)

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2 commenti

  1.   

     
    robyuankenobi
    mi sembrerebbe che il programma che stanno tentando di fare è:
    elezioni a settembre prima della finanziaria
    governo di larghe intese dopo le elezioni
    varo della finanziaria con mazzate varie agli italiani con i dettami della troika con successiva sodomizzazione con bastone irto di chiodi, tipo quello che vorrebbe fare macron con i francesi dopo le leggislative di giugno
     

  2.   

    è già un governo ridicolo di suo