I nuovi poveri del Covid, dai negozianti alle partite Iva

Nei centri di ascolto Caritas di Milano, Genova, Torino, Treviso, Roma, Napoli e Palermo sono arrivate persone che mai avrebbero pensato di non farcela da sole: la classe media che con la pandemia è finita gambe all’aria.

(WSC) MILANO – A MilanoTrevisoNapoli e Palermo le descrivono come ondate, arrivate in corrispondenza con quelle del virus. A GenovaTorino e Roma la risacca non l’hanno vista: l’aumento delle persone che chiedono aiuto è lento ma continuo, settimana dopo settimana. La costante è che nei 12 mesi del Covid le necessità di chi ha bussato ai centri di ascolto delle Caritas diocesane sono cambiate.

“Ai tempi del primo lockdown la priorità era il cibo. Una richiesta enorme: arrivavano i lavoratori in nero che avevano dovuto fermarsi da un giorno all’altro, le famiglie che non potevano più contare sul pranzo della mensa scolastica”, ricorda Pierluigi Dovis, direttore dell’ufficio diocesano di Torino. “Ma ora l’urgenza è iniziare a pagare gli affitti arretrati per evitare lo sfratto quando sarà finito il blocco. Star dietro alle bollette. O potersi permettere una visita specialistica senza intaccare gli ultimi risparmi”.

L’altro denominatore comune sono le facce nuove: da Nord a Sud, nelle sette città prese in esame dal fattoquotidiano.it i volontari hanno visto arrivare persone che mai avrebbero pensato di non farcela da sole. Piccoli esercentistagionali del turismo e della cultura ma anche professionisti a partita IvaOrganizzatori di eventifisioterapisti, tassisti, camerieri, parrucchieri: la classe media del terziario, travolta dall’emergenza. Insieme a loro tutti quelli che fino al marzo 2020 stavano a galla grazie ai lavoretti in nero.

E poi le badanti rimaste senza assistito e senza casa, le famiglie di precari che con la morte del nonno hanno perso la pensione con cui riuscivano ad arrivare a fine mese, i collaboratori domestici fermati dal lockdown. Tante “nuove povertà” che l’organismo della Cei ha affrontato mettendo in piedi un vero e proprio welfare parallelo a quello statale fatto di ristori e ammortizzatori spesso insufficienti: oltre al sostegno economico ci sono i progetti di riqualificazione professionale e ricerca di nuove opportunità di lavoro attraverso la rete dei volontari, l’attivazione di tirocini o il finanziamento di piccoli progetti di lavoro autonomo.

Milano: “Prima i lavoratori in nero, poi i precari e le partite Iva” – “La prima scoperta è stata che a Milano c’era davvero tanta gente che tirava avanti lavorando in nero. Badanti, colf, parcheggiatoriidraulici con un piccolo giro di clienti… Quando hanno perso quel piccolo reddito sono stati i primi ad arrivare negli empori della solidarietà“.

Ma questo è successo un anno fa, spiega Francesco Chiavarini, portavoce della Caritas ambrosiana. Tra marzo e dicembre 2020 la richiesta di aiuti è salita del 120% e gli empori e botteghe della solidarietà – dove ognuno sceglie quello di cui ha bisogno, un sistema più dignitoso rispetto al pacco alimentare – hanno distribuito cibo e indumenti a quasi 34mila persone.

“Subito dopo abbiamo iniziato a vedere chi fino alla pandemia lavorava con contratti a termine nei settori più colpiti, come ristorazione e alberghi, e cassintegrati che avevano ricevuto così poco da non poter nemmeno fare la spesa. Poi le partita Iva e i professionisti, a cui i ristori magari li erano arrivati, ma non bastavano. Parliamo di famiglie per cui rivolgersi alla Caritas è stato un vero dramma”.

Con l’arrivo di questa “seconda ondata” anche la strategia di intervento è cambiata: dal cibo ai contributi a fondo perduto per chi si è ritrovato senza reddito. Il fondo San Giuseppe, creato a inizio pandemia con il contributo del Comune di Milano e poi alimentato da donazioni  4 milioni di euro, per il 66% da privati cittadini alcuni dei quali hanno versato in maniera continuativa quasi “autotassandosi” – ha aiutato 2.454 persone in tutta la regione. Per tre mesi hanno ricevuto dai 400 agli 800 euro mensili, a seconda della composizione della famiglia.

I dati aggiornati a fine marzo 2021 mostrano però che in 800 hanno dovuto chiedere una o più proroghe. Per altre 995 famiglie che non avevano i requisiti per accedere è intervenuto il fondo diocesano di assistenza, che ha pagato bollette e affitti. In questo welfare parallelo non mancano nemmeno le politiche attive del lavoro: un fondo ad hoc finanzia tirocini in azienda per chi ha bisogno di ricollocarsi, cercando opportunità nei settori non toccati dalla crisi. E di recente è stato stretto un accordo con Inps: i volontari saranno formati in modo da poter dare informazioni anche sui sostegni pubblici a disposizione di chi si presenta ai centri.

Fonte: il Fatto Quotidiano

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17 commenti

  1.   

    Vero Ethan uno deve migliorare sempre ma quelli del 5 stelle Han preso l ascensore e senza meriti, senza esperienze senza cultura senza qualita e solo per il fatto di aver preso 200 voti si trovan proiettati a decidere persino della mia vita quinon e il…sogno americano ma ..l incubo italiano…

    Originariamente inviato da ethan hunt: peter pan, ma sei un uomo eccezionale, esperienze come quelle della tua ricchissima vita sono assai rare, da quel che vedo intorno, è un piacere dialogare con te, anche se mi fai sentire un poppante…. Non capisco però perché vuoi “diradare” per “raggiunti limiti cognitivi”, che significa??? mi sembra che tu sia ben attrezzato al dialogo. Ah ho controllato la Castelli, beh che ci vuoi fare da quel movimento è uscito anche di peggio, magari ha imparato il mestiere, come puoi saperlo? Cinque anni fa stavo con una ragazza brasiliana di Rio, bellissima, mi raccontava che la presidente (o premier) del Brasile Dilma Roussef, del partito dei lavoratori, da ragazza era una inserviente che puliva i cessi. Ne ha fatta di strada. Tutti devono avere diritto a farsi largo nella vita, credo.          
     

    Originariamente inviato da peter pan: Caro Ethan, ti rispondo confermandoti che hai ragione! Sì, apparteniamo a due epoche ben diverse, ci separano ben 47 anni, direi a occhio e croce due generazioni. Se tu pensi che i miei figli hanno  quattro soli anni di differenza e vedono le cose così diversamente….. e sono anche ben più anziani di te! Io sono nato durante la guerra, ho fatto la fame, quella vera durante un certo periodo della seconda guerra mondiale, avevo le scarpe bucate e i geloni d’inverno, ho cominciato a lavorare a 11 anni e ti assicuro che era dura sopravvivere. In un libro che ho scritto per lasciare per i miei nipoti una traccia della mia presenza su questa terra, ho paragonato me stesso a Nemecsek il più piccolo e sfigato della banda dei teppistelli della Via Pal. Ho anch’io fatto una certa carriera, in banca come robyuan e ho anche avuto offerte di lavoro per l’estero che ho sempre rifiutato. Che fatica arrivare al diploma di Ragioniere, però, tutto di sera…. Quello che ho passato io, la vita che ho vissuto, mi ha aiutato moltissimo a stimare la fatica dei tanti umili personaggi della riffa della vita, dove uno nasce e viene avviato su una certa strada e quella percorre ed a quella si affida per crescere, vivere, fare dei figli, mantenere dignitosamente la famiglia e giungere alla fine del gomitolo della vita. Ethan, scusa se te lo dico, ma se tu a 35 anni ricopri la posizione che ci hai (grazie) descritto, beh! dubito fortemente che tu possa aver avuto lo stesso tipo di percorso davanti a te e pertanto capisco ora bene perchè la vediamo differentemente, molto differentemente. L’Italia non è solo Milano o Roma, Firenze o Bologna, Venezia o Capri, ci sono anche tantissime piccole realtà, dove uno nasce bagnino o pescatore o cameriere o parrucchiere o commesso/a e lo rimarrà per tutta la vita, covid o non covid. Castelli è una ex estetista, miracolata, divenuta deputata per il m5stalle; puoi trovare la sua storia certamente non paragonabile e quella di deputate di ben altro spessore. Se ti interessa su Google potrai leggerne le peripezie. Comunque ti ringrazio per il tuo post. Purtroppo per raggiunti limiti, anche cognitivi, diraderò sempre più i miei interventi, però avrò il piacere di sapere che ci sono forze nuove disposte a misurarsi con gli altri, Giancarlo ed esempio, giovane 26enne…. Ti saluto e ti auguro la buona notte.   

    Originariamente inviato da ethan hunt: caro peter pan, compio 35 anni quest’anno, lavoro come responsabile marketing di una media azienda, ho una compagna ma prima di sposarci e avere figli ci pensiamo 100 volte. Tu credi che tutta la popolazione italiana sia fatta a TUA immagine e somiglianza? Bah….Mi sembra semplicemente non corrisponda al quadro attuale, basta guardare i dati istat sull’aumento dei single negli ultimi 20 anni e sul crollo demografico (chi fa figli in tempo di pandemia?). Detto questo, se la mia azienda fallisse o io fossi licenziato, verificherei quali sono i lavori che oggi non esistono ma di cui ci sarà più bisogno nel 2030, studierei o mi specializzerei nel segmneto che più mi si addice, e comincerei un nuovo percorso e una nuova carriera. Anche all’estero, OVVIAMENTE. Cosa mi tiene legato a una nazione in semifallimento, se non garantisce il mio futuro? il mondo è bello perchè è vario, la vita offrirà sempre moltissimo a chi la prende come un’avventura. PS: non so chi sia la Castelli, non capisco poi cosa c’entri il rdc con il nostro discorso, se non ci fosse…. ci sarebbero CREDO altri 5 milioni di famiglie come i tipi in fila nella foto, per cui mi sembra che la tua logica politica sia antistorica, antifattuale e anti-keynesiana, forse viviamo in due Italie diverse?             

    Originariamente inviato da peter pan: Giusto! Potresti andare a fare l’homeless (in italiano “barbone”). Cambiare mestiere, lo dici come se fosse la cosa più facile del mondo. Eh! No, caro ethan, parli perchè tu (ma io ho un lavoro) ti senti “in un ventre di vacca”, non hai nemmeno idea di cosa significhi rimanere senza lavoro, senza un euro in tasca e affitto e bollette da pagare e figli da mantenere. Io, prima di avere una vita decorosa come bancario, sono stato figlio di un artigiano pellettiere, che suo malgrado si era ritrovato nel mezzo di un fallimento dal quale si era risollevato solo un anno dopo. Non ho vergogna di dire che per quindici giorni avevamo mangiato teste di nasello regalateci da un amico pescivendolo e poi con un prestito, da restituire,  da amici…. Già, ma oggi c’è il RDC e poi i navigator (cui hanno rinnovato i contratti) a fare un cazzo tutto il giorno perchè di lavoro non ce n’è, anzi, avremo presto un milione di disoccupati. La frase che tu hai scritto fa il paio con quella pronunciata da una del m5stalle, Castelli, rivolgendosi a camerieri, cuochi, bagnini, ecc. ecc. ecc.  Che cosa andresti a fare dovendo cambiare mestiere?  Penso che sarebbe interessante conoscere il tuo lavoro attuale e come riusciresti a riciclarti senza entrare in contatto con la “selezione darwiniana”?    

    Originariamente inviato da ethan hunt: mi pare che qualcuno, anzi molti, descrivano la situazione di enorme disagio sociale, in certe frange di rabbia vera, come se il covid fosse colpa del governo o dei governi. Cosa si può fare di più? Niente, in un paese come il nostro che ha già messo un’ipoteca perenne sul proprio futuro, con un rapporto debito/pil al 160% – credo il più alto del mondo dopo la Grecia che però in valore assoluto è grande quanto la Lombardia – siamo comunque nei guai, Recovery Plan o no, quindi purtroppo i nuovi poveri sono una realtà drammatica simile a quella dei tempi di guerra. In guerra ci si adatta, si sopravvive, gli scaltri vanno avanti e prosperano, molti soccombono. Certo l’impoverimento della classe media, a cui appartengo (ma io ho un lavoro) è un dramma per il futuro di un paese. Francamente però io non mi straccerei le vesti se qualche migliaio di ristoranti, bar, estetiste, massagiste, palestre, negozi per toletta canina, sale giochi, e milioni di negozi INUTILI con l’insegna in inglese, andranno nel 2021 gambe all’aria. Una bella selezione darwiniana è quel che serve a questa società malata di consumismo, edonismo, e a alla recente politica buona per leader esibizionisti ma negati a gestire un paese moderno. Io non mi fido di nessuno, tra i politici. E se avessi un bar o un ristorante o un negozio…. cambierei mestiere.     

     

     

     

     

     

  2.   

    Grazie ethan per il tuo giudizio, molto gradito. Il (piccolo)libro autobiografico che ho scritto contiene solo forse un decimo delle mie esperienze di vita (fino al matrimonio a 26anni ed anche solo una parte delle mie poesie),  eppure i miei nipoti erano rimasti letteralmente scioccati, quando nel 2019 l’avevo consegnato. In copertina un bellissimo acquarello di mia moglie…Robyuan ne ha letto alcune piccole parti, come ad esempio la mia presenza in prima fila a P.zzale Loreto a sei anni,  là dove i gerarchi nazisti erano stati impiccati o appesi per le gambe,  vicino al posto dove i 15 martiri di Piazzale Loreto erano stati trucidati, i tedeschi in casa mia e i partigiani nascosti in solaio… gli americani che per poco non mi ammazzavano, compensandomi poi con barrette di cioccolato per consolarmi…. Dio sia lodato che certe esperienze non hanno toccato né i miei figli, né i miei nipoti. Fino a quando non lo so!
    Ma nel nostro sito annoveriamo un altro personaggio che invece ha scritto veri e propri libri: DonChi. Io ho letto il secondo: “Sognando di sogni” di Luigi Testa (vero nome di DonChi), Editore Bacchilega (spero incensandolo che mi regali il prossimo). Parla di passioni (mandrillone) ma anche della passione politica, la musica e altro.Te lo consiglio. Una frase mi ha colpito: “la giovinezza è niente senza ricordi”, Vale per lui, vale per me.
    A 82 anni caro Ethan, dopo 13 mesi di blocco fisico, mi sento stanco; ho giocato a pallone, padre e altri 3 fratelli calciatori e corso, corso veramente tanto e capisco giorno dopo giorno che certe sfumature mi sfuggono ed evito spesso di entrare in gioco, sia qui che nella vita della mia famiglia per non dover far “troppa fatica”.
    Comunque non dubitare: finchè scrive il fassistone (robyuan) scriverò anch’io!
    Ciao
     

    Originariamente inviato da ethan hunt: peter pan, ma sei un uomo eccezionale, esperienze come quelle della tua ricchissima vita sono assai rare, da quel che vedo intorno, è un piacere dialogare con te, anche se mi fai sentire un poppante…. Non capisco però perché vuoi “diradare” per “raggiunti limiti cognitivi”, che significa??? mi sembra che tu sia ben attrezzato al dialogo. Ah ho controllato la Castelli, beh che ci vuoi fare da quel movimento è uscito anche di peggio, magari ha imparato il mestiere, come puoi saperlo? Cinque anni fa stavo con una ragazza brasiliana di Rio, bellissima, mi raccontava che la presidente (o premier) del Brasile Dilma Roussef, del partito dei lavoratori, da ragazza era una inserviente che puliva i cessi. Ne ha fatta di strada. Tutti devono avere diritto a farsi largo nella vita, credo.          
     

    Originariamente inviato da peter pan: Caro Ethan, ti rispondo confermandoti che hai ragione! Sì, apparteniamo a due epoche ben diverse, ci separano ben 47 anni, direi a occhio e croce due generazioni. Se tu pensi che i miei figli hanno  quattro soli anni di differenza e vedono le cose così diversamente….. e sono anche ben più anziani di te! Io sono nato durante la guerra, ho fatto la fame, quella vera durante un certo periodo della seconda guerra mondiale, avevo le scarpe bucate e i geloni d’inverno, ho cominciato a lavorare a 11 anni e ti assicuro che era dura sopravvivere. In un libro che ho scritto per lasciare per i miei nipoti una traccia della mia presenza su questa terra, ho paragonato me stesso a Nemecsek il più piccolo e sfigato della banda dei teppistelli della Via Pal. Ho anch’io fatto una certa carriera, in banca come robyuan e ho anche avuto offerte di lavoro per l’estero che ho sempre rifiutato. Che fatica arrivare al diploma di Ragioniere, però, tutto di sera…. Quello che ho passato io, la vita che ho vissuto, mi ha aiutato moltissimo a stimare la fatica dei tanti umili personaggi della riffa della vita, dove uno nasce e viene avviato su una certa strada e quella percorre ed a quella si affida per crescere, vivere, fare dei figli, mantenere dignitosamente la famiglia e giungere alla fine del gomitolo della vita. Ethan, scusa se te lo dico, ma se tu a 35 anni ricopri la posizione che ci hai (grazie) descritto, beh! dubito fortemente che tu possa aver avuto lo stesso tipo di percorso davanti a te e pertanto capisco ora bene perchè la vediamo differentemente, molto differentemente. L’Italia non è solo Milano o Roma, Firenze o Bologna, Venezia o Capri, ci sono anche tantissime piccole realtà, dove uno nasce bagnino o pescatore o cameriere o parrucchiere o commesso/a e lo rimarrà per tutta la vita, covid o non covid. Castelli è una ex estetista, miracolata, divenuta deputata per il m5stalle; puoi trovare la sua storia certamente non paragonabile e quella di deputate di ben altro spessore. Se ti interessa su Google potrai leggerne le peripezie. Comunque ti ringrazio per il tuo post. Purtroppo per raggiunti limiti, anche cognitivi, diraderò sempre più i miei interventi, però avrò il piacere di sapere che ci sono forze nuove disposte a misurarsi con gli altri, Giancarlo ed esempio, giovane 26enne…. Ti saluto e ti auguro la buona notte.   

    Originariamente inviato da ethan hunt: caro peter pan, compio 35 anni quest’anno, lavoro come responsabile marketing di una media azienda, ho una compagna ma prima di sposarci e avere figli ci pensiamo 100 volte. Tu credi che tutta la popolazione italiana sia fatta a TUA immagine e somiglianza? Bah….Mi sembra semplicemente non corrisponda al quadro attuale, basta guardare i dati istat sull’aumento dei single negli ultimi 20 anni e sul crollo demografico (chi fa figli in tempo di pandemia?). Detto questo, se la mia azienda fallisse o io fossi licenziato, verificherei quali sono i lavori che oggi non esistono ma di cui ci sarà più bisogno nel 2030, studierei o mi specializzerei nel segmneto che più mi si addice, e comincerei un nuovo percorso e una nuova carriera. Anche all’estero, OVVIAMENTE. Cosa mi tiene legato a una nazione in semifallimento, se non garantisce il mio futuro? il mondo è bello perchè è vario, la vita offrirà sempre moltissimo a chi la prende come un’avventura. PS: non so chi sia la Castelli, non capisco poi cosa c’entri il rdc con il nostro discorso, se non ci fosse…. ci sarebbero CREDO altri 5 milioni di famiglie come i tipi in fila nella foto, per cui mi sembra che la tua logica politica sia antistorica, antifattuale e anti-keynesiana, forse viviamo in due Italie diverse?             

    Originariamente inviato da peter pan: Giusto! Potresti andare a fare l’homeless (in italiano “barbone”). Cambiare mestiere, lo dici come se fosse la cosa più facile del mondo. Eh! No, caro ethan, parli perchè tu (ma io ho un lavoro) ti senti “in un ventre di vacca”, non hai nemmeno idea di cosa significhi rimanere senza lavoro, senza un euro in tasca e affitto e bollette da pagare e figli da mantenere. Io, prima di avere una vita decorosa come bancario, sono stato figlio di un artigiano pellettiere, che suo malgrado si era ritrovato nel mezzo di un fallimento dal quale si era risollevato solo un anno dopo. Non ho vergogna di dire che per quindici giorni avevamo mangiato teste di nasello regalateci da un amico pescivendolo e poi con un prestito, da restituire,  da amici…. Già, ma oggi c’è il RDC e poi i navigator (cui hanno rinnovato i contratti) a fare un cazzo tutto il giorno perchè di lavoro non ce n’è, anzi, avremo presto un milione di disoccupati. La frase che tu hai scritto fa il paio con quella pronunciata da una del m5stalle, Castelli, rivolgendosi a camerieri, cuochi, bagnini, ecc. ecc. ecc.  Che cosa andresti a fare dovendo cambiare mestiere?  Penso che sarebbe interessante conoscere il tuo lavoro attuale e come riusciresti a riciclarti senza entrare in contatto con la “selezione darwiniana”?    

    Originariamente inviato da ethan hunt: mi pare che qualcuno, anzi molti, descrivano la situazione di enorme disagio sociale, in certe frange di rabbia vera, come se il covid fosse colpa del governo o dei governi. Cosa si può fare di più? Niente, in un paese come il nostro che ha già messo un’ipoteca perenne sul proprio futuro, con un rapporto debito/pil al 160% – credo il più alto del mondo dopo la Grecia che però in valore assoluto è grande quanto la Lombardia – siamo comunque nei guai, Recovery Plan o no, quindi purtroppo i nuovi poveri sono una realtà drammatica simile a quella dei tempi di guerra. In guerra ci si adatta, si sopravvive, gli scaltri vanno avanti e prosperano, molti soccombono. Certo l’impoverimento della classe media, a cui appartengo (ma io ho un lavoro) è un dramma per il futuro di un paese. Francamente però io non mi straccerei le vesti se qualche migliaio di ristoranti, bar, estetiste, massagiste, palestre, negozi per toletta canina, sale giochi, e milioni di negozi INUTILI con l’insegna in inglese, andranno nel 2021 gambe all’aria. Una bella selezione darwiniana è quel che serve a questa società malata di consumismo, edonismo, e a alla recente politica buona per leader esibizionisti ma negati a gestire un paese moderno. Io non mi fido di nessuno, tra i politici. E se avessi un bar o un ristorante o un negozio…. cambierei mestiere.     

     

     

     

     

     

  3.   

    peter pan, ma sei un uomo eccezionale, esperienze come quelle della tua ricchissima vita sono assai rare, da quel che vedo intorno, è un piacere dialogare con te, anche se mi fai sentire un poppante…. Non capisco però perché vuoi “diradare” per “raggiunti limiti cognitivi”, che significa??? mi sembra che tu sia ben attrezzato al dialogo. Ah ho controllato la Castelli, beh che ci vuoi fare da quel movimento è uscito anche di peggio, magari ha imparato il mestiere, come puoi saperlo? Cinque anni fa stavo con una ragazza brasiliana di Rio, bellissima, mi raccontava che la presidente (o premier) del Brasile Dilma Roussef, del partito dei lavoratori, da ragazza era una inserviente che puliva i cessi. Ne ha fatta di strada. Tutti devono avere diritto a farsi largo nella vita, credo.        
     

    Originariamente inviato da peter pan: Caro Ethan, ti rispondo confermandoti che hai ragione! Sì, apparteniamo a due epoche ben diverse, ci separano ben 47 anni, direi a occhio e croce due generazioni. Se tu pensi che i miei figli hanno  quattro soli anni di differenza e vedono le cose così diversamente….. e sono anche ben più anziani di te! Io sono nato durante la guerra, ho fatto la fame, quella vera durante un certo periodo della seconda guerra mondiale, avevo le scarpe bucate e i geloni d’inverno, ho cominciato a lavorare a 11 anni e ti assicuro che era dura sopravvivere. In un libro che ho scritto per lasciare per i miei nipoti una traccia della mia presenza su questa terra, ho paragonato me stesso a Nemecsek il più piccolo e sfigato della banda dei teppistelli della Via Pal. Ho anch’io fatto una certa carriera, in banca come robyuan e ho anche avuto offerte di lavoro per l’estero che ho sempre rifiutato. Che fatica arrivare al diploma di Ragioniere, però, tutto di sera…. Quello che ho passato io, la vita che ho vissuto, mi ha aiutato moltissimo a stimare la fatica dei tanti umili personaggi della riffa della vita, dove uno nasce e viene avviato su una certa strada e quella percorre ed a quella si affida per crescere, vivere, fare dei figli, mantenere dignitosamente la famiglia e giungere alla fine del gomitolo della vita. Ethan, scusa se te lo dico, ma se tu a 35 anni ricopri la posizione che ci hai (grazie) descritto, beh! dubito fortemente che tu possa aver avuto lo stesso tipo di percorso davanti a te e pertanto capisco ora bene perchè la vediamo differentemente, molto differentemente. L’Italia non è solo Milano o Roma, Firenze o Bologna, Venezia o Capri, ci sono anche tantissime piccole realtà, dove uno nasce bagnino o pescatore o cameriere o parrucchiere o commesso/a e lo rimarrà per tutta la vita, covid o non covid. Castelli è una ex estetista, miracolata, divenuta deputata per il m5stalle; puoi trovare la sua storia certamente non paragonabile e quella di deputate di ben altro spessore. Se ti interessa su Google potrai leggerne le peripezie. Comunque ti ringrazio per il tuo post. Purtroppo per raggiunti limiti, anche cognitivi, diraderò sempre più i miei interventi, però avrò il piacere di sapere che ci sono forze nuove disposte a misurarsi con gli altri, Giancarlo ed esempio, giovane 26enne…. Ti saluto e ti auguro la buona notte. 
     

    Originariamente inviato da ethan hunt: caro peter pan, compio 35 anni quest’anno, lavoro come responsabile marketing di una media azienda, ho una compagna ma prima di sposarci e avere figli ci pensiamo 100 volte. Tu credi che tutta la popolazione italiana sia fatta a TUA immagine e somiglianza? Bah….Mi sembra semplicemente non corrisponda al quadro attuale, basta guardare i dati istat sull’aumento dei single negli ultimi 20 anni e sul crollo demografico (chi fa figli in tempo di pandemia?). Detto questo, se la mia azienda fallisse o io fossi licenziato, verificherei quali sono i lavori che oggi non esistono ma di cui ci sarà più bisogno nel 2030, studierei o mi specializzerei nel segmneto che più mi si addice, e comincerei un nuovo percorso e una nuova carriera. Anche all’estero, OVVIAMENTE. Cosa mi tiene legato a una nazione in semifallimento, se non garantisce il mio futuro? il mondo è bello perchè è vario, la vita offrirà sempre moltissimo a chi la prende come un’avventura. PS: non so chi sia la Castelli, non capisco poi cosa c’entri il rdc con il nostro discorso, se non ci fosse…. ci sarebbero CREDO altri 5 milioni di famiglie come i tipi in fila nella foto, per cui mi sembra che la tua logica politica sia antistorica, antifattuale e anti-keynesiana, forse viviamo in due Italie diverse?             

    Originariamente inviato da peter pan: Giusto! Potresti andare a fare l’homeless (in italiano “barbone”). Cambiare mestiere, lo dici come se fosse la cosa più facile del mondo. Eh! No, caro ethan, parli perchè tu (ma io ho un lavoro) ti senti “in un ventre di vacca”, non hai nemmeno idea di cosa significhi rimanere senza lavoro, senza un euro in tasca e affitto e bollette da pagare e figli da mantenere. Io, prima di avere una vita decorosa come bancario, sono stato figlio di un artigiano pellettiere, che suo malgrado si era ritrovato nel mezzo di un fallimento dal quale si era risollevato solo un anno dopo. Non ho vergogna di dire che per quindici giorni avevamo mangiato teste di nasello regalateci da un amico pescivendolo e poi con un prestito, da restituire,  da amici…. Già, ma oggi c’è il RDC e poi i navigator (cui hanno rinnovato i contratti) a fare un cazzo tutto il giorno perchè di lavoro non ce n’è, anzi, avremo presto un milione di disoccupati. La frase che tu hai scritto fa il paio con quella pronunciata da una del m5stalle, Castelli, rivolgendosi a camerieri, cuochi, bagnini, ecc. ecc. ecc.  Che cosa andresti a fare dovendo cambiare mestiere?  Penso che sarebbe interessante conoscere il tuo lavoro attuale e come riusciresti a riciclarti senza entrare in contatto con la “selezione darwiniana”?    

    Originariamente inviato da ethan hunt: mi pare che qualcuno, anzi molti, descrivano la situazione di enorme disagio sociale, in certe frange di rabbia vera, come se il covid fosse colpa del governo o dei governi. Cosa si può fare di più? Niente, in un paese come il nostro che ha già messo un’ipoteca perenne sul proprio futuro, con un rapporto debito/pil al 160% – credo il più alto del mondo dopo la Grecia che però in valore assoluto è grande quanto la Lombardia – siamo comunque nei guai, Recovery Plan o no, quindi purtroppo i nuovi poveri sono una realtà drammatica simile a quella dei tempi di guerra. In guerra ci si adatta, si sopravvive, gli scaltri vanno avanti e prosperano, molti soccombono. Certo l’impoverimento della classe media, a cui appartengo (ma io ho un lavoro) è un dramma per il futuro di un paese. Francamente però io non mi straccerei le vesti se qualche migliaio di ristoranti, bar, estetiste, massagiste, palestre, negozi per toletta canina, sale giochi, e milioni di negozi INUTILI con l’insegna in inglese, andranno nel 2021 gambe all’aria. Una bella selezione darwiniana è quel che serve a questa società malata di consumismo, edonismo, e a alla recente politica buona per leader esibizionisti ma negati a gestire un paese moderno. Io non mi fido di nessuno, tra i politici. E se avessi un bar o un ristorante o un negozio…. cambierei mestiere.     

     

     

     

     

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    Caro naka noi abbiam quel che ci meritiamo. Pensa che abbiam draghi ora e non conte .

    Originariamente inviato da Nakatomy: Ecco come la vedo io per il mondo   Mario Draghi tries to reassure Italy with words, but Italian politics do not know hunger, the people are without money for bread for their children, the country is sitting on a time bomb ready to explode , Naples the first signs of a social malaise .

     

  5.   

    Credo che tu abbia espresso delle verità che probabilmente non riguardano Ethan, da come scrive mi pare un ottimo ragazzo con idee chiare ma che possono valere per lui e non per altri meno fortunati . L importante che sia coerente e questo lo vedrà solo invecchiando.

    Originariamente inviato da peter pan: Caro Ethan, ti rispondo confermandoti che hai ragione! Sì, apparteniamo a due epoche ben diverse, ci separano ben 47 anni, direi a occhio e croce due generazioni. Se tu pensi che i miei figli hanno  quattro soli anni di differenza e vedono le cose così diversamente….. e sono anche ben più anziani di te! Io sono nato durante la guerra, ho fatto la fame, quella vera durante un certo periodo della seconda guerra mondiale, avevo le scarpe bucate e i geloni d’inverno, ho cominciato a lavorare a 11 anni e ti assicuro che era dura sopravvivere. In un libro che ho scritto per lasciare per i miei nipoti una traccia della mia presenza su questa terra, ho paragonato me stesso a Nemecsek il più piccolo e sfigato della banda dei teppistelli della Via Pal. Ho anch’io fatto una certa carriera, in banca come robyuan e ho anche avuto offerte di lavoro per l’estero che ho sempre rifiutato. Che fatica arrivare al diploma di Ragioniere, però, tutto di sera…. Quello che ho passato io, la vita che ho vissuto, mi ha aiutato moltissimo a stimare la fatica dei tanti umili personaggi della riffa della vita, dove uno nasce e viene avviato su una certa strada e quella percorre ed a quella si affida per crescere, vivere, fare dei figli, mantenere dignitosamente la famiglia e giungere alla fine del gomitolo della vita. Ethan, scusa se te lo dico, ma se tu a 35 anni ricopri la posizione che ci hai (grazie) descritto, beh! dubito fortemente che tu possa aver avuto lo stesso tipo di percorso davanti a te e pertanto capisco ora bene perchè la vediamo differentemente, molto differentemente. L’Italia non è solo Milano o Roma, Firenze o Bologna, Venezia o Capri, ci sono anche tantissime piccole realtà, dove uno nasce bagnino o pescatore o cameriere o parrucchiere o commesso/a e lo rimarrà per tutta la vita, covid o non covid. Castelli è una ex estetista, miracolata, divenuta deputata per il m5stalle; puoi trovare la sua storia certamente non paragonabile e quella di deputate di ben altro spessore. Se ti interessa su Google potrai leggerne le peripezie. Comunque ti ringrazio per il tuo post. Purtroppo per raggiunti limiti, anche cognitivi, diraderò sempre più i miei interventi, però avrò il piacere di sapere che ci sono forze nuove disposte a misurarsi con gli altri, Giancarlo ed esempio, giovane 26enne…. Ti saluto e ti auguro la buona notte. 
     

    Originariamente inviato da ethan hunt: caro peter pan, compio 35 anni quest’anno, lavoro come responsabile marketing di una media azienda, ho una compagna ma prima di sposarci e avere figli ci pensiamo 100 volte. Tu credi che tutta la popolazione italiana sia fatta a TUA immagine e somiglianza? Bah….Mi sembra semplicemente non corrisponda al quadro attuale, basta guardare i dati istat sull’aumento dei single negli ultimi 20 anni e sul crollo demografico (chi fa figli in tempo di pandemia?). Detto questo, se la mia azienda fallisse o io fossi licenziato, verificherei quali sono i lavori che oggi non esistono ma di cui ci sarà più bisogno nel 2030, studierei o mi specializzerei nel segmneto che più mi si addice, e comincerei un nuovo percorso e una nuova carriera. Anche all’estero, OVVIAMENTE. Cosa mi tiene legato a una nazione in semifallimento, se non garantisce il mio futuro? il mondo è bello perchè è vario, la vita offrirà sempre moltissimo a chi la prende come un’avventura. PS: non so chi sia la Castelli, non capisco poi cosa c’entri il rdc con il nostro discorso, se non ci fosse…. ci sarebbero CREDO altri 5 milioni di famiglie come i tipi in fila nella foto, per cui mi sembra che la tua logica politica sia antistorica, antifattuale e anti-keynesiana, forse viviamo in due Italie diverse?             

    Originariamente inviato da peter pan: Giusto! Potresti andare a fare l’homeless (in italiano “barbone”). Cambiare mestiere, lo dici come se fosse la cosa più facile del mondo. Eh! No, caro ethan, parli perchè tu (ma io ho un lavoro) ti senti “in un ventre di vacca”, non hai nemmeno idea di cosa significhi rimanere senza lavoro, senza un euro in tasca e affitto e bollette da pagare e figli da mantenere. Io, prima di avere una vita decorosa come bancario, sono stato figlio di un artigiano pellettiere, che suo malgrado si era ritrovato nel mezzo di un fallimento dal quale si era risollevato solo un anno dopo. Non ho vergogna di dire che per quindici giorni avevamo mangiato teste di nasello regalateci da un amico pescivendolo e poi con un prestito, da restituire,  da amici…. Già, ma oggi c’è il RDC e poi i navigator (cui hanno rinnovato i contratti) a fare un cazzo tutto il giorno perchè di lavoro non ce n’è, anzi, avremo presto un milione di disoccupati. La frase che tu hai scritto fa il paio con quella pronunciata da una del m5stalle, Castelli, rivolgendosi a camerieri, cuochi, bagnini, ecc. ecc. ecc.  Che cosa andresti a fare dovendo cambiare mestiere?  Penso che sarebbe interessante conoscere il tuo lavoro attuale e come riusciresti a riciclarti senza entrare in contatto con la “selezione darwiniana”?    

    Originariamente inviato da ethan hunt: mi pare che qualcuno, anzi molti, descrivano la situazione di enorme disagio sociale, in certe frange di rabbia vera, come se il covid fosse colpa del governo o dei governi. Cosa si può fare di più? Niente, in un paese come il nostro che ha già messo un’ipoteca perenne sul proprio futuro, con un rapporto debito/pil al 160% – credo il più alto del mondo dopo la Grecia che però in valore assoluto è grande quanto la Lombardia – siamo comunque nei guai, Recovery Plan o no, quindi purtroppo i nuovi poveri sono una realtà drammatica simile a quella dei tempi di guerra. In guerra ci si adatta, si sopravvive, gli scaltri vanno avanti e prosperano, molti soccombono. Certo l’impoverimento della classe media, a cui appartengo (ma io ho un lavoro) è un dramma per il futuro di un paese. Francamente però io non mi straccerei le vesti se qualche migliaio di ristoranti, bar, estetiste, massagiste, palestre, negozi per toletta canina, sale giochi, e milioni di negozi INUTILI con l’insegna in inglese, andranno nel 2021 gambe all’aria. Una bella selezione darwiniana è quel che serve a questa società malata di consumismo, edonismo, e a alla recente politica buona per leader esibizionisti ma negati a gestire un paese moderno. Io non mi fido di nessuno, tra i politici. E se avessi un bar o un ristorante o un negozio…. cambierei mestiere.     

     

     

     

     

  6.   

    Ecco come la vedo io per il mondo ? 
    Mario Draghi tries to reassure Italy with words, but Italian politics do not know hunger, the people are without money for bread for their children, the country is sitting on a time bomb ready to explode , Naples the first signs of a social malaise .

  7.   

    Caro Ethan, ti rispondo confermandoti che hai ragione! Sì, apparteniamo a due epoche ben diverse, ci separano ben 47 anni, direi a occhio e croce due generazioni. Se tu pensi che i miei figli hanno  quattro soli anni di differenza e vedono le cose così diversamente….. e sono anche ben più anziani di te!
    Io sono nato durante la guerra, ho fatto la fame, quella vera durante un certo periodo della seconda guerra mondiale, avevo le scarpe bucate e i geloni d’inverno, ho cominciato a lavorare a 11 anni e ti assicuro che era dura sopravvivere. In un libro che ho scritto per lasciare per i miei nipoti una traccia della mia presenza su questa terra, ho paragonato me stesso a Nemecsek il più piccolo e sfigato della banda dei teppistelli della Via Pal. Ho anch’io fatto una certa carriera, in banca come robyuan e ho anche avuto offerte di lavoro per l’estero che ho sempre rifiutato. Che fatica arrivare al diploma di Ragioniere, però, tutto di sera….
    Quello che ho passato io, la vita che ho vissuto, mi ha aiutato moltissimo a stimare la fatica dei tanti umili personaggi della riffa della vita, dove uno nasce e viene avviato su una certa strada e quella percorre ed a quella si affida per crescere, vivere, fare dei figli, mantenere dignitosamente la famiglia e giungere alla fine del gomitolo della vita.
    Ethan, scusa se te lo dico, ma se tu a 35 anni ricopri la posizione che ci hai (grazie) descritto, beh! dubito fortemente che tu possa aver avuto lo stesso tipo di percorso davanti a te e pertanto capisco ora bene perchè la vediamo differentemente, molto differentemente.
    L’Italia non è solo Milano o Roma, Firenze o Bologna, Venezia o Capri, ci sono anche tantissime piccole realtà, dove uno nasce bagnino o pescatore o cameriere o parrucchiere o commesso/a e lo rimarrà per tutta la vita, covid o non covid.
    Castelli è una ex estetista, miracolata, divenuta deputata per il m5stalle; puoi trovare la sua storia certamente non paragonabile e quella di deputate di ben altro spessore. Se ti interessa su Google potrai leggerne le peripezie.
    Comunque ti ringrazio per il tuo post. Purtroppo per raggiunti limiti, anche cognitivi, diraderò sempre più i miei interventi, però avrò il piacere di sapere che ci sono forze nuove disposte a misurarsi con gli altri, Giancarlo ed esempio, giovane 26enne….
    Ti saluto e ti auguro la buona notte. 

    Originariamente inviato da ethan hunt: caro peter pan, compio 35 anni quest’anno, lavoro come responsabile marketing di una media azienda, ho una compagna ma prima di sposarci e avere figli ci pensiamo 100 volte. Tu credi che tutta la popolazione italiana sia fatta a TUA immagine e somiglianza? Bah….Mi sembra semplicemente non corrisponda al quadro attuale, basta guardare i dati istat sull’aumento dei single negli ultimi 20 anni e sul crollo demografico (chi fa figli in tempo di pandemia?). Detto questo, se la mia azienda fallisse o io fossi licenziato, verificherei quali sono i lavori che oggi non esistono ma di cui ci sarà più bisogno nel 2030, studierei o mi specializzerei nel segmneto che più mi si addice, e comincerei un nuovo percorso e una nuova carriera. Anche all’estero, OVVIAMENTE. Cosa mi tiene legato a una nazione in semifallimento, se non garantisce il mio futuro? il mondo è bello perchè è vario, la vita offrirà sempre moltissimo a chi la prende come un’avventura. PS: non so chi sia la Castelli, non capisco poi cosa c’entri il rdc con il nostro discorso, se non ci fosse…. ci sarebbero CREDO altri 5 milioni di famiglie come i tipi in fila nella foto, per cui mi sembra che la tua logica politica sia antistorica, antifattuale e anti-keynesiana, forse viviamo in due Italie diverse?           
     

    Originariamente inviato da peter pan: Giusto! Potresti andare a fare l’homeless (in italiano “barbone”). Cambiare mestiere, lo dici come se fosse la cosa più facile del mondo. Eh! No, caro ethan, parli perchè tu (ma io ho un lavoro) ti senti “in un ventre di vacca”, non hai nemmeno idea di cosa significhi rimanere senza lavoro, senza un euro in tasca e affitto e bollette da pagare e figli da mantenere. Io, prima di avere una vita decorosa come bancario, sono stato figlio di un artigiano pellettiere, che suo malgrado si era ritrovato nel mezzo di un fallimento dal quale si era risollevato solo un anno dopo. Non ho vergogna di dire che per quindici giorni avevamo mangiato teste di nasello regalateci da un amico pescivendolo e poi con un prestito, da restituire,  da amici…. Già, ma oggi c’è il RDC e poi i navigator (cui hanno rinnovato i contratti) a fare un cazzo tutto il giorno perchè di lavoro non ce n’è, anzi, avremo presto un milione di disoccupati. La frase che tu hai scritto fa il paio con quella pronunciata da una del m5stalle, Castelli, rivolgendosi a camerieri, cuochi, bagnini, ecc. ecc. ecc.  Che cosa andresti a fare dovendo cambiare mestiere?  Penso che sarebbe interessante conoscere il tuo lavoro attuale e come riusciresti a riciclarti senza entrare in contatto con la “selezione darwiniana”?    

    Originariamente inviato da ethan hunt: mi pare che qualcuno, anzi molti, descrivano la situazione di enorme disagio sociale, in certe frange di rabbia vera, come se il covid fosse colpa del governo o dei governi. Cosa si può fare di più? Niente, in un paese come il nostro che ha già messo un’ipoteca perenne sul proprio futuro, con un rapporto debito/pil al 160% – credo il più alto del mondo dopo la Grecia che però in valore assoluto è grande quanto la Lombardia – siamo comunque nei guai, Recovery Plan o no, quindi purtroppo i nuovi poveri sono una realtà drammatica simile a quella dei tempi di guerra. In guerra ci si adatta, si sopravvive, gli scaltri vanno avanti e prosperano, molti soccombono. Certo l’impoverimento della classe media, a cui appartengo (ma io ho un lavoro) è un dramma per il futuro di un paese. Francamente però io non mi straccerei le vesti se qualche migliaio di ristoranti, bar, estetiste, massagiste, palestre, negozi per toletta canina, sale giochi, e milioni di negozi INUTILI con l’insegna in inglese, andranno nel 2021 gambe all’aria. Una bella selezione darwiniana è quel che serve a questa società malata di consumismo, edonismo, e a alla recente politica buona per leader esibizionisti ma negati a gestire un paese moderno. Io non mi fido di nessuno, tra i politici. E se avessi un bar o un ristorante o un negozio…. cambierei mestiere.     

     

     

     

  8.   

    Caspita giustifichi gli altri potresti 
    Giustificare pure l italia come ho scritto.,.

    Originariamente inviato da ethan hunt: sì in parte hai ragione, in valore assoluto l’Italia è terza nel mondo, dopo Stati Uniti e Giappone. Però gli Stati Uniti sono un’economia forte e dinamica e come il rapporto è sul 100%, il Giappone ha solo debito interno e zero esposizione internazionale, per cui…   Debt to GDP Ratio by Country 2021
     
    What countries have the largest debt in the world? Here is a list of the top ten countries with the most national debt: Japan (National Debt: ¥1,028 trillion ($9.087 trillion USD)) Greece (National Debt: €332.6 billion ($379 billion US)) Portugal (National Debt: €232 billion ($264 billion US)) Italy (National Debt: €2.17 trillion ($2.48 trillion US)) Bhutan (National Debt: $2.33 billion (USD)) Cyprus (National Debt: €18.95 billion ($21.64 billion USD)) Belgium (National Debt: €399.5 billion ($456.18 billion USD)) United States of America (National Debt: $19.23 trillion (USD)) Spain (National Debt: €1.09 trillion ($1.24 USD)) Singapore (National Debt: $350 billion ($254 billion US)
     

    Originariamente inviato da robyuan: Giusto per chiarire il Giappone ha il rapporto deficit pil a 190 e una ottima economia  sanità ecc ecc .quindi il debito di per sé non è un ostacolo. Va visto in un più ampio contesto. Ma non intendo dar lezione in economia a nessuno.  

    Originariamente inviato da ethan hunt: mi pare che qualcuno, anzi molti, descrivano la situazione di enorme disagio sociale, in certe frange di rabbia vera, come se il covid fosse colpa del governo o dei governi. Cosa si può fare di più? Niente, in un paese come il nostro che ha già messo un’ipoteca perenne sul proprio futuro, con un rapporto debito/pil al 160% – credo il più alto del mondo dopo la Grecia che però in valore assoluto è grande quanto la Lombardia – siamo comunque nei guai, Recovery Plan o no, quindi purtroppo i nuovi poveri sono una realtà drammatica simile a quella dei tempi di guerra. In guerra ci si adatta, si sopravvive, gli scaltri vanno avanti e prosperano, molti soccombono. Certo l’impoverimento della classe media, a cui appartengo (ma io ho un lavoro) è un dramma per il futuro di un paese. Francamente però io non mi straccerei le vesti se qualche migliaio di ristoranti, bar, estetiste, massagiste, palestre, negozi per toletta canina, sale giochi, e milioni di negozi INUTILI con l’insegna in inglese, andranno nel 2021 gambe all’aria. Una bella selezione darwiniana è quel che serve a questa società malata di consumismo, edonismo, e a alla recente politica buona per leader esibizionisti ma negati a gestire un paese moderno. Io non mi fido di nessuno, tra i politici. E se avessi un bar o un ristorante o un negozio…. cambierei mestiere.     

     

     

     

  9.   

    sì in parte hai ragione, in valore assoluto l’Italia è terza nel mondo, dopo Stati Uniti e Giappone. Però gli Stati Uniti sono un’economia forte e dinamica e come il rapporto è sul 100%, il Giappone ha solo debito interno e zero esposizione internazionale, per cui…
     
    Debt to GDP Ratio by Country 2021

    What countries have the largest debt in the world? Here is a list of the top ten countries with the most national debt:
    Japan (National Debt: ¥1,028 trillion ($9.087 trillion USD))
    Greece (National Debt: €332.6 billion ($379 billion US))
    Portugal (National Debt: €232 billion ($264 billion US))
    Italy (National Debt: €2.17 trillion ($2.48 trillion US))
    Bhutan (National Debt: $2.33 billion (USD))
    Cyprus (National Debt: €18.95 billion ($21.64 billion USD))
    Belgium (National Debt: €399.5 billion ($456.18 billion USD))
    United States of America (National Debt: $19.23 trillion (USD))
    Spain (National Debt: €1.09 trillion ($1.24 USD))
    Singapore (National Debt: $350 billion ($254 billion US)

     

    Originariamente inviato da robyuan: Giusto per chiarire il Giappone ha il rapporto deficit pil a 190 e una ottima economia  sanità ecc ecc .quindi il debito di per sé non è un ostacolo. Va visto in un più ampio contesto. Ma non intendo dar lezione in economia a nessuno.
     

    Originariamente inviato da ethan hunt: mi pare che qualcuno, anzi molti, descrivano la situazione di enorme disagio sociale, in certe frange di rabbia vera, come se il covid fosse colpa del governo o dei governi. Cosa si può fare di più? Niente, in un paese come il nostro che ha già messo un’ipoteca perenne sul proprio futuro, con un rapporto debito/pil al 160% – credo il più alto del mondo dopo la Grecia che però in valore assoluto è grande quanto la Lombardia – siamo comunque nei guai, Recovery Plan o no, quindi purtroppo i nuovi poveri sono una realtà drammatica simile a quella dei tempi di guerra. In guerra ci si adatta, si sopravvive, gli scaltri vanno avanti e prosperano, molti soccombono. Certo l’impoverimento della classe media, a cui appartengo (ma io ho un lavoro) è un dramma per il futuro di un paese. Francamente però io non mi straccerei le vesti se qualche migliaio di ristoranti, bar, estetiste, massagiste, palestre, negozi per toletta canina, sale giochi, e milioni di negozi INUTILI con l’insegna in inglese, andranno nel 2021 gambe all’aria. Una bella selezione darwiniana è quel che serve a questa società malata di consumismo, edonismo, e a alla recente politica buona per leader esibizionisti ma negati a gestire un paese moderno. Io non mi fido di nessuno, tra i politici. E se avessi un bar o un ristorante o un negozio…. cambierei mestiere.     

     

     

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    caro peter pan, compio 35 anni quest’anno, lavoro come responsabile marketing di una media azienda, ho una compagna ma prima di sposarci e avere figli ci pensiamo 100 volte. Tu credi che tutta la popolazione italiana sia fatta a TUA immagine e somiglianza? Bah….Mi sembra semplicemente non corrisponda al quadro attuale, basta guardare i dati istat sull’aumento dei single negli ultimi 20 anni e sul crollo demografico (chi fa figli in tempo di pandemia?). Detto questo, se la mia azienda fallisse o io fossi licenziato, verificherei quali sono i lavori che oggi non esistono ma di cui ci sarà più bisogno nel 2030, studierei o mi specializzerei nel segmneto che più mi si addice, e comincerei un nuovo percorso e una nuova carriera. Anche all’estero, OVVIAMENTE. Cosa mi tiene legato a una nazione in semifallimento, se non garantisce il mio futuro? il mondo è bello perchè è vario, la vita offrirà sempre moltissimo a chi la prende come un’avventura. PS: non so chi sia la Castelli, non capisco poi cosa c’entri il rdc con il nostro discorso, se non ci fosse…. ci sarebbero CREDO altri 5 milioni di famiglie come i tipi in fila nella foto, per cui mi sembra che la tua logica politica sia antistorica, antifattuale e anti-keynesiana, forse viviamo in due Italie diverse?         
     

    Originariamente inviato da peter pan: Giusto! Potresti andare a fare l’homeless (in italiano “barbone”). Cambiare mestiere, lo dici come se fosse la cosa più facile del mondo. Eh! No, caro ethan, parli perchè tu (ma io ho un lavoro) ti senti “in un ventre di vacca”, non hai nemmeno idea di cosa significhi rimanere senza lavoro, senza un euro in tasca e affitto e bollette da pagare e figli da mantenere. Io, prima di avere una vita decorosa come bancario, sono stato figlio di un artigiano pellettiere, che suo malgrado si era ritrovato nel mezzo di un fallimento dal quale si era risollevato solo un anno dopo. Non ho vergogna di dire che per quindici giorni avevamo mangiato teste di nasello regalateci da un amico pescivendolo e poi con un prestito, da restituire,  da amici…. Già, ma oggi c’è il RDC e poi i navigator (cui hanno rinnovato i contratti) a fare un cazzo tutto il giorno perchè di lavoro non ce n’è, anzi, avremo presto un milione di disoccupati. La frase che tu hai scritto fa il paio con quella pronunciata da una del m5stalle, Castelli, rivolgendosi a camerieri, cuochi, bagnini, ecc. ecc. ecc.  Che cosa andresti a fare dovendo cambiare mestiere?  Penso che sarebbe interessante conoscere il tuo lavoro attuale e come riusciresti a riciclarti senza entrare in contatto con la “selezione darwiniana”?  
     

    Originariamente inviato da ethan hunt: mi pare che qualcuno, anzi molti, descrivano la situazione di enorme disagio sociale, in certe frange di rabbia vera, come se il covid fosse colpa del governo o dei governi. Cosa si può fare di più? Niente, in un paese come il nostro che ha già messo un’ipoteca perenne sul proprio futuro, con un rapporto debito/pil al 160% – credo il più alto del mondo dopo la Grecia che però in valore assoluto è grande quanto la Lombardia – siamo comunque nei guai, Recovery Plan o no, quindi purtroppo i nuovi poveri sono una realtà drammatica simile a quella dei tempi di guerra. In guerra ci si adatta, si sopravvive, gli scaltri vanno avanti e prosperano, molti soccombono. Certo l’impoverimento della classe media, a cui appartengo (ma io ho un lavoro) è un dramma per il futuro di un paese. Francamente però io non mi straccerei le vesti se qualche migliaio di ristoranti, bar, estetiste, massagiste, palestre, negozi per toletta canina, sale giochi, e milioni di negozi INUTILI con l’insegna in inglese, andranno nel 2021 gambe all’aria. Una bella selezione darwiniana è quel che serve a questa società malata di consumismo, edonismo, e a alla recente politica buona per leader esibizionisti ma negati a gestire un paese moderno. Io non mi fido di nessuno, tra i politici. E se avessi un bar o un ristorante o un negozio…. cambierei mestiere.     

     

     

  11.   

    PERCHÉ non è così. Vada per la selezione darwiniana dell amico Ethan. 

    Originariamente inviato da peter pan: Circa l’ultima frase, l’ho già messo in evidenza io in un mio prececente commento, è inutile che ti rovesci la melassa addosso, lo sappiamo tutti che sei il c   asso  portante del sito. AhAhAhAhAh!!!!
     

    Originariamente inviato da robyuan: Vero peter  ma devi spendere anche bene. Il ..casbec… potevi risparmiare 5  miliardi. I bonus di Renzi 10 miliardi il reddito di cittadinanza idem e pure quota 100 ma qui ci pensabirus a fare ..a livella… 10 miliardi per Montepaschi non so quanto per le venete . . Una cosa volevo dire  son mancato io …non fraintendetemi… ed il sito e diventato buio.   

    Originariamente inviato da peter pan: Purtroppo è la pura verità. Triste ma vero. Certo, ogni famiglia (Stato) mette a disposizione quello che può, però quando sento un ristoratore italiano in Germania che parla di sussidi (o ristori) per 2500€ mensili e alcuni nostri che si lamentano di non aver ricevuto nulla da settembre…. C’è sempre la possibilità (RDC docet) che alcuni siano anche in questo caso attratti dal pranzo gratis o il pacco pronto, però in questo caso ci sono code da fare ed una certa dignità e non credo ci siano molti furbetti… oltre che moltissimi (per quel che vedo io quando vado a Milano) stranieri riconoscibili facilmente…  Speriamo finisca presto questa faccenda dolorosissima, che comunque lascerà strascichi indelebili.  

     

     

     

  12.   

    Giusto per chiarire il Giappone ha il rapporto deficit pil a 190 e una ottima economia  sanità ecc ecc .quindi il debito di per sé non è un ostacolo. Va visto in un più ampio contesto. Ma non intendo dar lezione in economia a nessuno.

    Originariamente inviato da ethan hunt: mi pare che qualcuno, anzi molti, descrivano la situazione di enorme disagio sociale, in certe frange di rabbia vera, come se il covid fosse colpa del governo o dei governi. Cosa si può fare di più? Niente, in un paese come il nostro che ha già messo un’ipoteca perenne sul proprio futuro, con un rapporto debito/pil al 160% – credo il più alto del mondo dopo la Grecia che però in valore assoluto è grande quanto la Lombardia – siamo comunque nei guai, Recovery Plan o no, quindi purtroppo i nuovi poveri sono una realtà drammatica simile a quella dei tempi di guerra. In guerra ci si adatta, si sopravvive, gli scaltri vanno avanti e prosperano, molti soccombono. Certo l’impoverimento della classe media, a cui appartengo (ma io ho un lavoro) è un dramma per il futuro di un paese. Francamente però io non mi straccerei le vesti se qualche migliaio di ristoranti, bar, estetiste, massagiste, palestre, negozi per toletta canina, sale giochi, e milioni di negozi INUTILI con l’insegna in inglese, andranno nel 2021 gambe all’aria. Una bella selezione darwiniana è quel che serve a questa società malata di consumismo, edonismo, e a alla recente politica buona per leader esibizionisti ma negati a gestire un paese moderno. Io non mi fido di nessuno, tra i politici. E se avessi un bar o un ristorante o un negozio…. cambierei mestiere.     

     

  13.   

    Giusto! Potresti andare a fare l’homeless (in italiano “barbone”). Cambiare mestiere, lo dici come se fosse la cosa più facile del mondo. Eh! No, caro ethan, parli perchè tu (ma io ho un lavoro) ti senti “in un ventre di vacca”, non hai nemmeno idea di cosa significhi rimanere senza lavoro, senza un euro in tasca e affitto e bollette da pagare e figli da mantenere.
    Io, prima di avere una vita decorosa come bancario, sono stato figlio di un artigiano pellettiere, che suo malgrado si era ritrovato nel mezzo di un fallimento dal quale si era risollevato solo un anno dopo. Non ho vergogna di dire che per quindici giorni avevamo mangiato teste di nasello regalateci da un amico pescivendolo e poi con un prestito, da restituire,  da amici….
    Già, ma oggi c’è il RDC e poi i navigator (cui hanno rinnovato i contratti) a fare un cazzo tutto il giorno perchè di lavoro non ce n’è, anzi, avremo presto un milione di disoccupati.
    La frase che tu hai scritto fa il paio con quella pronunciata da una del m5stalle, Castelli, rivolgendosi a camerieri, cuochi, bagnini, ecc. ecc. ecc. 
    Che cosa andresti a fare dovendo cambiare mestiere?  Penso che sarebbe interessante conoscere il tuo lavoro attuale e come riusciresti a riciclarti senza entrare in contatto con la “selezione darwiniana”?
     

    Originariamente inviato da ethan hunt: mi pare che qualcuno, anzi molti, descrivano la situazione di enorme disagio sociale, in certe frange di rabbia vera, come se il covid fosse colpa del governo o dei governi. Cosa si può fare di più? Niente, in un paese come il nostro che ha già messo un’ipoteca perenne sul proprio futuro, con un rapporto debito/pil al 160% – credo il più alto del mondo dopo la Grecia che però in valore assoluto è grande quanto la Lombardia – siamo comunque nei guai, Recovery Plan o no, quindi purtroppo i nuovi poveri sono una realtà drammatica simile a quella dei tempi di guerra. In guerra ci si adatta, si sopravvive, gli scaltri vanno avanti e prosperano, molti soccombono. Certo l’impoverimento della classe media, a cui appartengo (ma io ho un lavoro) è un dramma per il futuro di un paese. Francamente però io non mi straccerei le vesti se qualche migliaio di ristoranti, bar, estetiste, massagiste, palestre, negozi per toletta canina, sale giochi, e milioni di negozi INUTILI con l’insegna in inglese, andranno nel 2021 gambe all’aria. Una bella selezione darwiniana è quel che serve a questa società malata di consumismo, edonismo, e a alla recente politica buona per leader esibizionisti ma negati a gestire un paese moderno. Io non mi fido di nessuno, tra i politici. E se avessi un bar o un ristorante o un negozio…. cambierei mestiere.     

     

  14.   

    Circa l’ultima frase, l’ho già messo in evidenza io in un mio prececente commento, è inutile che ti rovesci la melassa addosso, lo sappiamo tutti che sei il c   asso  portante del sito.
    AhAhAhAhAh!!!!

    Originariamente inviato da robyuan: Vero peter  ma devi spendere anche bene. Il ..casbec… potevi risparmiare 5  miliardi. I bonus di Renzi 10 miliardi il reddito di cittadinanza idem e pure quota 100 ma qui ci pensabirus a fare ..a livella… 10 miliardi per Montepaschi non so quanto per le venete . . Una cosa volevo dire  son mancato io …non fraintendetemi… ed il sito e diventato buio. 
     

    Originariamente inviato da peter pan: Purtroppo è la pura verità. Triste ma vero. Certo, ogni famiglia (Stato) mette a disposizione quello che può, però quando sento un ristoratore italiano in Germania che parla di sussidi (o ristori) per 2500€ mensili e alcuni nostri che si lamentano di non aver ricevuto nulla da settembre…. C’è sempre la possibilità (RDC docet) che alcuni siano anche in questo caso attratti dal pranzo gratis o il pacco pronto, però in questo caso ci sono code da fare ed una certa dignità e non credo ci siano molti furbetti… oltre che moltissimi (per quel che vedo io quando vado a Milano) stranieri riconoscibili facilmente…  Speriamo finisca presto questa faccenda dolorosissima, che comunque lascerà strascichi indelebili.  

     

     

  15.   

    mi pare che qualcuno, anzi molti, descrivano la situazione di enorme disagio sociale, in certe frange di rabbia vera, come se il covid fosse colpa del governo o dei governi. Cosa si può fare di più? Niente, in un paese come il nostro che ha già messo un’ipoteca perenne sul proprio futuro, con un rapporto debito/pil al 160% – credo il più alto del mondo dopo la Grecia che però in valore assoluto è grande quanto la Lombardia – siamo comunque nei guai, Recovery Plan o no, quindi purtroppo i nuovi poveri sono una realtà drammatica simile a quella dei tempi di guerra. In guerra ci si adatta, si sopravvive, gli scaltri vanno avanti e prosperano, molti soccombono. Certo l’impoverimento della classe media, a cui appartengo (ma io ho un lavoro) è un dramma per il futuro di un paese. Francamente però io non mi straccerei le vesti se qualche migliaio di ristoranti, bar, estetiste, massagiste, palestre, negozi per toletta canina, sale giochi, e milioni di negozi INUTILI con l’insegna in inglese, andranno nel 2021 gambe all’aria. Una bella selezione darwiniana è quel che serve a questa società malata di consumismo, edonismo, e a alla recente politica buona per leader esibizionisti ma negati a gestire un paese moderno. Io non mi fido di nessuno, tra i politici. E se avessi un bar o un ristorante o un negozio…. cambierei mestiere.     

  16.   

    Vero peter  ma devi spendere anche bene. Il ..casbec… potevi risparmiare 5  miliardi. I bonus di Renzi 10 miliardi il reddito di cittadinanza idem e pure quota 100 ma qui ci pensabirus a fare ..a livella… 10 miliardi per Montepaschi non so quanto per le venete . . Una cosa volevo dire  son mancato io …non fraintendetemi… ed il sito e diventato buio. 

    Originariamente inviato da peter pan: Purtroppo è la pura verità. Triste ma vero. Certo, ogni famiglia (Stato) mette a disposizione quello che può, però quando sento un ristoratore italiano in Germania che parla di sussidi (o ristori) per 2500€ mensili e alcuni nostri che si lamentano di non aver ricevuto nulla da settembre…. C’è sempre la possibilità (RDC docet) che alcuni siano anche in questo caso attratti dal pranzo gratis o il pacco pronto, però in questo caso ci sono code da fare ed una certa dignità e non credo ci siano molti furbetti… oltre che moltissimi (per quel che vedo io quando vado a Milano) stranieri riconoscibili facilmente…  Speriamo finisca presto questa faccenda dolorosissima, che comunque lascerà strascichi indelebili.  

     

  17.   

    Purtroppo è la pura verità. Triste ma vero. Certo, ogni famiglia (Stato) mette a disposizione quello che può, però quando sento un ristoratore italiano in Germania che parla di sussidi (o ristori) per 2500€ mensili e alcuni nostri che si lamentano di non aver ricevuto nulla da settembre….
    C’è sempre la possibilità (RDC docet) che alcuni siano anche in questo caso attratti dal pranzo gratis o il pacco pronto, però in questo caso ci sono code da fare ed una certa dignità e non credo ci siano molti furbetti… oltre che moltissimi (per quel che vedo io quando vado a Milano) stranieri riconoscibili facilmente… 
    Speriamo finisca presto questa faccenda dolorosissima, che comunque lascerà strascichi indelebili.