Fraccaro (M5S): governo regge, “non si andrà a votare a settembre”

Sui fondi di Mosca alla Lega, il Ministro del Rapporti con il Parlamento dice che, invece, i pentastellati "non hanno niente da nascondere".

ROMA, 13 LUG – Il Ministro del Rapporti con il Parlamento, il grillino Riccardo Fraccaro, è convinto che non ci siano nuove elezioni alle porte. Lo dice in un’intervista al Corriere della Sera. Le minacce di rottura nel governo, “non sono utili – dice -. Ma né io né il Movimento siamo preoccupati, la qualità del lavoro resta alta”. Sul Sicurezza bis, secondo il ministro non si è corso “nessun rischio” di rottura con la Lega, “visto che tutti condividevamo il contenuto degli emendamenti”.

Per Fraccaro, in aula, il presidente Roberto Fico, sul provvedimento, non ha fatto l'”ostruzionismo burocratico”, di cui l’ha accusato la Lega: “si tratta di far rispettare i regolamenti parlamentari. Noi siamo rimasti concentrati e abbiamo risolto la questione. Siamo stati eletti per dare delle risposte ai cittadini e non ci prestiamo a polemiche inutili”. Per il ministro “non si andrà a votare” e non crede, che la Lega stia pensando a un governo tecnico: “E’ finita la stagione dei tecnici – commenta-. Reddito e Quota 100 non usciranno più dalla storia del nostro Paese, ma ora dobbiamo elaborare una manovra molto politica che pensi al bene dei cittadini”. Sull’inchiesta Lega –

Fondi Russi si aspetta “che la Lega chiarisca con la massima trasparenza” e dichiara che il M5s non ha “nessun problema” perché “non abbiamo niente da nascondere”, a votare a favore della commissione di inchiesta sui presunti finanziamenti da Mosca, proposta dal Pd. Sull’autonomia, ribadisce, i Cinquestelle fanno “seriamente” il loro dovere: “Va bene dare più autonomia alle Regioni che lo hanno richiesto per valorizzare i territori, quel che non va bene è creare cittadini di serie A e serie B”. Non teme che possa esserci un referendum sulla legge ‘taglia-poltrone”: “Se qualcuno volesse raccogliere le firme si esprimeranno i cittadini”. Parla anche del referendum propositivo, “altra grande riforma, che andrà in aula al Senato entro settembre. I cittadini proporranno le leggi e questo rafforzerà la nostra democrazia”. (ANSA).

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