Più facile il carcere per gli evasori, governo inasprisce punizioni

Allo studio decreto legge per abbassare soglia di punibilità per dichiarazioni infedeli da 150 mila a 100 mila euro di imposta evasa. Valore elementi attivi sottratti all'imposizione tornerebbe a 2 milioni.

Abbassare le soglie per la punibilità ed eventualmente di inasprire le pene per gli evasori. È il piano allo studio del governo giallo rosso, che intende far passare un decreto legge per fare entrare in vigore da subito una parte di misure urgenti. Si iscrivono nell’ambito del nuovo pacchetto di manovre fiscali.

L’intenzione di M5S e PD è quella di poter ottenere maggiori entrate destinate a contribuire alla manovra complessiva che si stima sarà di almeno 10 miliardi. Nella prossima sessione di bilancio il governo si prepara a sdoppiare i provvedimenti legislativi della finanziaria.

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Quando mancano poco meno di quattro settimane alla scadenza prevista per l’invio della manovra alle Camere, la distribuzione delle misure tra i vari provvedimenti è ancora oggetto di valutazione. Uno dei nodi principali da sciogliere, sottolinea Il Messaggero, è quello del carcere per gli evasori. Un provvedimento da tempo caro in particolare al Movimento Cinque Stelle e che avrebbe – pare – ricevuto un qualche sostegno dal premier Giuseppe Conte.

“Il tema è delicato e si tratta quindi di calibrare un eventuale intervento, ricordando che le sanzioni detentive sono naturalmente già presenti nell’ordinamento italiano”, osserva Luca Cifoni nel quotidiano.

La proposta del M5S sarebbe quella di abbassare la soglia di punibilità per le dichiarazioni infedeli da 150 mila a 100 mila euro di imposta evasa, mentre il valore degli elementi attivi sottratti all’imposizione tornerebbe a 2 milioni, scendendo da quota 3 milioni. In teoria si renderebbe in questo modo più facile il carcere per queste violazioni.

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