Autostrade, accordo e ‘semi revoca’: exit dei Benetton, entra Cdp. Vittoria di Conte

Dopo un Consiglio dei ministri durato tutta la notte il governo trova l'intesa: uscita graduale della famiglia di Ponzano Veneto e l'ingresso di Cassa Depositi e Prestiti al 51%, che rende Aspi di fatto una public company.

(WSC) ROMA – E’ durato tutta la notte il Consiglio dei ministri che ha portato a un accordo sul dossier Autostrade. Il passo indietro dei Benetton è il passaggio chiave della risoluzione della lunga trattativa, con un’intesa che passa dall’ingresso di Cassa depositi e prestiti nel capitale al 51%, che rende di fatto Aspi una public company. E da una revisione complessiva della concessione dai risarcimenti alle tariffe.

Fonti governo: “Aspi ha accolto le nostre richieste” – “Ci siamo: Aspi sembra aver accolto tutte le richieste del governo. Se non rispettano gli impegni presi questa notte e che sono la base per l’intesa finale, sarà revoca”, affermano infatti fonti governative al termine del Consiglio dei ministri a Palazzo Chigi. In nottata, spiegano le stesse fonti, Aspi ha inviato quattro lettere diverse al governo, nelle quali ha man mano accolto “tutte le richieste”

Entro il 27 luglio via all’uscita dei Benetton – Il Consiglio dei ministri ha dunque dato mandato a Cdp e ai ministri dell’Economia e delle Infrastrutture di trattare da un lato per l’uscita graduale di Benetton dalla società, dall’altro per un nuovo accordo su tutti gli aspetti della convenzione. L’interlocuzione di Cdp deve iniziare entro il 27 luglio.

Benetton verso il 10-12% – La svolta è arrivata dopo una serrata trattativa tra le varie anime della maggioranza: Mit, Mef e Cassa depositi e prestiti hanno avuto il mandato di definire da una parte i dettagli della transazione, che dovrà iniziare appunto entro il mese di luglio, dall’altra l’uscita graduale dei Benetton. La famiglia prima scenderà verso il 10-12% dell’azionariato, poi con un’ulteriore diluizione in coincidenza con la quotazione in Borsa di Aspi. Ai ministri Roberto Gualteri, che ha portato sul tavolo del Cdm la proposta finale dell’azienda, e Paola De Micheli, viene dato mandato di definire gli altri aspetti dell’accordo, mentre il premier Giuseppe Conte tiene fino all’ultimo l’arma della revoca: “Se gli impegni assunti questa notte non vengono rispettati, sarà revoca”, avverte un ministro.

Cdm infuocato – L’ultima trattativa tra il premier e i Benetton si risolve con il capo del governo stretto tra sospetti interni alla maggioranza, l’irritazione di Italia Viva e un M5s particolarmente teso. Gualtieri porta prima una nuova proposta di Aspi ma non basta e parte così una lunga e durissima negoziazione: arrivano così quattro diverse lettere nella notte per perfezionare l’intesa. Conte e il M5s dicono subito che l’assetto societario non li soddisfa: per l’uscita graduale di Benetton serviranno tempi lunghissimi. Una fonte Pd si affretta a dire che non c’è “nessuna divisione”, ma tra i dem ci sono tensioni. Il Cdm si apre alle 23 e poco dopo viene sospeso, suscitando l’irritazione di Teresa Bellanova. Quando Conte e Gualtieri si riuniscono per decidere come condurre la trattativa finale, la capo delegazione Iv, unico partito apertamente contro la revoca, fa trapelare la sua irritazione.

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3 commenti

  1.   

    Vendute. Non mi arricchisco di certo visti gli importi in gioco. Mi diverto seguendo le mie teorie. Oggi i tanto odiati ribassisti, faran volare il titolo che crescerà ancora. Una nota  oggi i benetton da ieri han guadagnato oltre 1 miliardo. Pure la mia meloni esce un poco ammaccata non deve fare l errore di tanti che parlan per dare fiato ai denti. Anvhe i coglioni sanno che c e un articolo costituzionale che impedisce le revoche  tipo espropri. Ma vivon sncora nelle repubbliche socialiste sovietichei

    Originariamente inviato da peter pan: Per me, ma io sono un profano sia della politica che dei conti (anche perchè questi secondo me non li capisce nessuno) questa è l’ennesima legnata per i peones della politica, cioè i 5stalle. Volevano la revoca? Bene, revoca NON c’è stata. Punto. E’ da due anni, da quando il ponte è crollato e loro hanno lanciato il loro anatema, che ripetono sempre la stessa litania e ora? Lo Stato ne uscirà con le ossa rotte, i Benetton non so, gli investitori hanno capito l’antifona e vedremo il loro comportamento futuro, oggi le ricoperture stanno facendo arricchire robyuan, Conte di fatto è riuscito al momento ad evitare una crisi di governo…. Certo è che se chi subentra (sempre lo Stato alla fine) porterà avanti le cose come il Ponte di Aulla (se lo ricordate???), andiamo proprio bene! Vi risulta che il governo abbia commissariato l’Anas? No, eh!? Una prece per questi stronz arroganti, speriamo che si scannino fra di loro.
     

    Originariamente inviato da robyuan: Vittoria Di conte? Su autostrade?  Qualcuno si è bevuto il cervello. 

     

     

  2.   

    Per me, ma io sono un profano sia della politica che dei conti (anche perchè questi secondo me non li capisce nessuno) questa è l’ennesima legnata per i peones della politica, cioè i 5stalle. Volevano la revoca? Bene, revoca NON c’è stata. Punto. E’ da due anni, da quando il ponte è crollato e loro hanno lanciato il loro anatema, che ripetono sempre la stessa litania e ora? Lo Stato ne uscirà con le ossa rotte, i Benetton non so, gli investitori hanno capito l’antifona e vedremo il loro comportamento futuro, oggi le ricoperture stanno facendo arricchire robyuan, Conte di fatto è riuscito al momento ad evitare una crisi di governo…. Certo è che se chi subentra (sempre lo Stato alla fine) porterà avanti le cose come il Ponte di Aulla (se lo ricordate???), andiamo proprio bene! Vi risulta che il governo abbia commissariato l’Anas? No, eh!?
    Una prece per questi stronz arroganti, speriamo che si scannino fra di loro.

    Originariamente inviato da robyuan: Vittoria Di conte? Su autostrade?  Qualcuno si è bevuto il cervello. 

     

  3.   

    Vittoria Di conte? Su autostrade?  Qualcuno si è bevuto il cervello.