Attacco all’Italia, Giorgetti vuole vietare vendite short sulle banche

Il potente Sottosegretario leghista alla Presidenza del Consiglio sembra l'unico al governo a seguire principi di ragionevolezza.

Lo spread in forte rialzo? “Speriamo che si vieti finalmente la vendita allo scoperto anche in Italia”. Così il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, ieri a margine del convegno ‘Sport Leaders Forum’ all’interno della sede romana del Corriere dello Sport.

Oggi l’indice che indica la differenza tra il Btp Italia a 10 anni e l’analogo titolo della Germania (Bund) ha aperto a 313 punti, ma ieri sui massimi intraday aveva toccato l’allarmante quota di 337 punti.

Il potente Sottosegretario leghista alla Presidenza del Consiglio (fedelissimo di Matteo Salvini) sembra l’unico ad avere il polso della situazione, e la conoscenza dei rischi correlati dall’avere uno spread con il Bund eccessivo e troppo a lungo, con le conseguenze negative che cio’ comporta per il sistema bancario italiano (credit crunch e consumi in stallo), al contrario dei due viceministri Salvini e Di Maio che sparano dichiarazioni guerrafondaie anti-Ue irresponsabili.

La vendita allo scoperto, chiamata anche “short selling”, è l’operazione finanziaria che prevede la vendita di strumenti finanziari non posseduti con un successivo riacquisto. Gli investitori decidono di fare questa operazione quando vogliono scommettere “contro” l’andamento di un titolo, cioè sul suo ribasso nel futuro.

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3 commenti

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    CARO CESARE IL RIALZO RIBASSO. ARTIFICIALE… COME TU DICI  risale al tempo dei fenici. Ma dove ci son ribassisti ci sono pure rialzisti l’importante è che il mercato esista e sia sano. Quello che è grave sono i CARTELLI.. Per dirla in soldoni. nella vasca dei pescecani ci sono altri pescecani.Mi ricordo di una scalata dei fratelli HUNT  che si erano accaparrati tutto l’argento del mondo. dovettero  vendere precipitosamente onde evitare il  fallimento. vedi carissimo  non c’è miglior compratore di un venditore allo scoperto.atrOriginariamente inviato da Cesare58: Finalmente viene a galla il problema dei problemi: le vendite nonchè gli acquisti allo scoperto, massima espressione della truffa del XX secolo. Ci volevano le speculazioni sullo spread per aprire gli occhi su questo elefante nella cristalleria…. Influenzare il valore di un titolo, ma anche di una materia prima, attraverso le vendite o gli acquisti allo scoperto, significa alterare in modo truffaldino il valore di un bene senza avere la benchè minima intenzione di acquistarlo truffando, di fatto, chi quel bene l’ha comperato veramente e ne detiene la legittima proprietà. E’ soprattutto un modo per dare comodamente la scalata ad una società quotata alterandone al ribasso il valore dei titoli, per poi lanciare successivamente un’opa più o meno mascherata. Ma è anche un modo per alzare artificiosamente il valore di un titolo nell’intenzione poi di cedere il controllo della società a valori artificiosamente gonfiati. Da qualunque parte la si veda è comunque una truffa, un giochino inventato negli USA che poi è stato esportato nel resto dei Paesi occidentali dando origine a disastri di vario tipo e genere, ma di fatto dando la possibilità alle grandi banche d’affari internazionali di controllare il valore dei titoli senza averne il possesso materiale agendo con effetti leva disastrosi e incontrollabili. Se venisse abolita la possibilità degli acquisti e vendite allo scoperto, la borsa tornerebbe ad essere quello che era, ovvero uno strumento di allocazione del risparmio e di finanziamento delle imprese con valori trasparenti e reali.    

     

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    Finalmente viene a galla il problema dei problemi: le vendite nonchè gli acquisti allo scoperto, massima espressione della truffa del XX secolo. Ci volevano le speculazioni sullo spread per aprire gli occhi su questo elefante nella cristalleria…. Influenzare il valore di un titolo, ma anche di una materia prima, attraverso le vendite o gli acquisti allo scoperto, significa alterare in modo truffaldino il valore di un bene senza avere la benchè minima intenzione di acquistarlo truffando, di fatto, chi quel bene l’ha comperato veramente e ne detiene la legittima proprietà. E’ soprattutto un modo per dare comodamente la scalata ad una società quotata alterandone al ribasso il valore dei titoli, per poi lanciare successivamente un’opa più o meno mascherata. Ma è anche un modo per alzare artificiosamente il valore di un titolo nell’intenzione poi di cedere il controllo della società a valori artificiosamente gonfiati. Da qualunque parte la si veda è comunque una truffa, un giochino inventato negli USA che poi è stato esportato nel resto dei Paesi occidentali dando origine a disastri di vario tipo e genere, ma di fatto dando la possibilità alle grandi banche d’affari internazionali di controllare il valore dei titoli senza averne il possesso materiale agendo con effetti leva disastrosi e incontrollabili. Se venisse abolita la possibilità degli acquisti e vendite allo scoperto, la borsa tornerebbe ad essere quello che era, ovvero uno strumento di allocazione del risparmio e di finanziamento delle imprese con valori trasparenti e reali.    

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    pensare che giorgetti è una mente del nuovo governo. ha scoperto ..bontà sua.. di bloccare le vendite allo scoperto per bloccare lo spread… a perchè non fa un decreto che blocca i prezzi?. Il fatto è che la maggior parte NON  sono vendite allo scoperto ma vendite REALI…vendite di gente che non si fida di di maio o di salvini. ma chiedetevi perchè con un rating similturchia io mi debbo accontentare di un misero 3 per cento ..se va bene.. contro addirittura il 27  ..su alcune scadenze della turchia  peraltro emesse da istituzioni tripla A  e non  ccc, più o meno del nostro debito. io ho un cruccio. Si chiama patrimoniale peraltro da me indicata da almeno 5 anni…mi autobatto le mani..ma siccome è elettoralmente invisa la faranno su pressione europea ecco il perchè di tutte le ..rotture.. del duo di piadena con l’EU.provocarla affinchè ciò avvenga. l’unico effetto per farci uscire dalla merda.