Mercati, per Ray Dalio non finirà con il classico crac

Il fondatore del più grande fondo hedge fund al mondo vede analogie con gli Anni '30: "ciclo non può continuare per sempre".

Il miliardario del settore degli hedge fund Ray Dalio sostiene che l’economia globale attraversa una fase di “intensa flessione”. Secondo lui si possono trarre dei parallelismi con gli Anni 30.

Insomma, conviene rassegnarsi. Accontentarsi dei rialzi visti finora e godersi i guadagni ottenuti. “È il meglio che otterremo, in questo momento per lo meno”, ha detto Dalio durante gli incontri annuali del Fondo Monetario Internazionale a Washington.

”Il ciclo non continuerà per sempre”, secondo il fondatore del più grande fondo hedge fund al mondo. Il manager di Bridgewater Associates non prevede un crollo del mercato o dell’economia all’orizzonte, bensì piuttosto una “pesante contrazione”.

FMI: risoluzione Brexit e tregua commerciale insufficienti

Sebbene gli Stati Uniti e la Cina siano prossimi a stringere un accordo commerciale parziale, la nuovo leader del Fondo Monetario Internazionale ha lanciato un monito. Secondo Kristalina Georgieva la tregua in materia di dazi non sarà sufficiente a ravvivare la fiacca crescita globale.

C’è un’altra controversia in corso che potrebbe essere in procinto di essere risolta. Il Regno Unito e l’UE hanno trovato finalmente un accordo sulla Brexit. Tuttavia i parlamentari britannici devono ancora ratificare l’intesa e hanno anzi chiesto al premier Boris Johnson di negoziare con Bruxelles un’estensione della deadline. Rimane dunque il rischio di una Brexit senza accordo (il cosiddetto ‘no-deal’).

Gli Stati Uniti intanto hanno confermato che imporranno dazi sulle merci europee per un valore di 7,5 miliardi di dollari entreranno in vigore venerdì. A dimostrazione che le tensioni geopolitiche sono qui per restare.

Quanto alle misure per rilanciare l’attività economiche, le banche centrali possono fare poco in termini di politica monetaria. Rimangono ben poche frecce al loro arco per poter impedire una recessione.

“L’Europa ha raggiunto il limite, il Giappone anche e neanche gli Stati Uniti hanno molto da fare”.

Dalio sottolinea inoltre che il crescente divario di ricchezza e benessere del mondo, unito alla sfida tra una potenza emergente – la Cina – e la potenza in carica per eccellenza, gli Stati Uniti, ricorda da vicino quanto accaduto 80-90 anni fa.

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