Investimenti, dimenticate tutto quello che sapete sui beni rifugio

JP Morgan AM: bond non offrono più sia protezione sia rendimenti validi. Per questo, vista crescita modesta nei prossimi 10-15 anni.

Nell’era dei tassi negativi o zero, le strategie che si basano sugli asset considerati beni rifugio vanno completamente ripensate.
Ad annunciarlo è il team di analisti di JP Morgan Asset Management, secondo cui “i bond semplicemente non sono più in grado” di offrire sia un rendimento valido sia una protezione per i portafogli di investimento.

La ricerca “2020 Long-Term Capital Market Assumptions (LTCMAs)” prevede una crescita modesta per il mercato obbligazionario nei prossimi 10-15 anni. Solamente questo elemento dovrebbe bastare a convincere gli investitori a vedere sotto un’altra ottica i beni rifugio come oro e titoli a reddito fisso.

Lo studio condotto con cadenza annuale, ormai giunto alla sua 24esima edizione, ha l’obiettivo di aiutare i gestori e gli investitori a creare portafogli di investimento più solidi. Altre mission sono in primis quelle di favorire asset allocation più strategiche. In secondo luogo di fissare più in basso l’asticella delle aspettative per quanto riguarda il rapporto tra rischio e ritorno dell’investimento nell’arco dei prossimi 10-15 anni”.

Le Borse non perdonano gestione attiva, i bond si

Il team di oltre 30 analisti capitanati da Karren Ward (nella foto) ha fatto affidamento a statistiche e informazioni “quantitative e qualitative”. Stando ai risultati della ricerca. la crescita globale reale sarà del 2,3% di media nel periodo calcolato. Si tratta di un valore di 20 punti base inferiore alle previsioni dell’anno scorso.

La previsione per i mercati industrializzati rimane invece invariata all’1,5%. Per i mercati emergenti, invece, la percentuale è stata ridotta al 3,9% (-35 punti base). L’invecchiamento della popolazione è uno dei fattori citati dallo studio per spiegare il calo dei valori rispetto al 2018.

Le stime sull’inflazione sono di fatto le stesse con l’indice CPI che è visto al 2,2%. Nel rapporto si dice inoltre che le banche centrali di molti paesi non riusciranno a raggiungere gli obiettivi prefissati.

Politiche monetarie contribuiranno a prevenire recessione?

La politica monetaria globale dovrebbe “rimanere estremamente accomodante con un conseguente “significativo ritardo nel processo di normalizzazione dei tassi”. Questo, unito a “rendimenti iniziali molto più bassi” e a un “modesto taglio” delle stime per i rendimenti, ha convinto l’asset manager a rivedere in “forte ribasso” i rendimenti del reddito fisso. Alcuni valori sono addirittura negativi nell’orizzonte di previsione.

I ritorni da investimento stimati per i portafogli di investimento con una proporzione dell’esposizione classica (60% azioni e 40% bond), rispecchiano quello che è un outlook negativo per i ritorni obbligazionari. I portafogli americani 60/40 dovrebbero rendere il 5,4%, dieci punti base in meno rispetto alle previsioni precedenti.

Il vento sta cambiando: investitori in fuga dai Bond

L’outlook a lungo termine per l’azionario è leggermente migliorato nel 2020 rispetto a un anno prima. Se misurati in dollari, i rendimenti previsti sono di 50 punti basse più alti (6,5%). L’area industrializzata vedrà un rendimento del 5,7% (+20 punti base), mentre la regione emergente sarà protagonista di un +8,7% (+20 punti base) se si considerano titoli denominati in valute locali.

Se il miglioramento degli industrializzati è dovuto a “una valutazione di partenza migliore“, nel caso di questi ultimi centra più il rapporto tra stime sugli utili e prezzi di Borsa.

Nel mercato del private equity i ritorni da investimento sono cresciuti, con le stime per i prossimi 10-15 anni che parlano di una variazione dell’8,8% (+55 punti base). Secondo JP Morgan AM, gli asset del settore dell’economia reale e delle infrastrutture hanno fatto “incredibilmente bene” e “potrebbero persino essere usati come proxy per chi cerca la duration nei propri portafogli”.

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