Che schifo gli Zelenky su Vogue

"L'attore continua la sua commedia tra apparizione tv, interviste e copertine patinate sulle riviste. Il classico uomo in guerra. Intanto il suo popolo muore". 

(WSC) ROMA – L’accusa principale è quella di aver reso «glamour», «affascinante» la guerra. Sui social, frotte di indignati hanno commentato negativamente la cover di ottobre del giornale di moda più importante al mondo, Vogue America, dedicata alla first lady ucraina Olena Zelenska che, nel servizio dal titolo «Il ritratto del coraggio», posa anche con il marito e presidente Zelensky. Le foto sono firmate dalla ritrattista Annie Leibovitz volata a Kiev per l’occasione: «La guerra non è Instragram»; «C’è gente che soffre», si legge.

Tra i commenti, spunta anche quello del politologo americano Ian Bremmer, che su Twitter scrive: «Zelensky ha fatto un lavoro fantastico nel battere i russi nella guerra dell’informazione. Però, un servizio fotografico di moda in tempo di guerra: cattiva idea».

Dalla parte della first lady – che due settimane fa ha rilasciato un’intervista a 7 — la sua gente che vede in questo servizio la forza e l’orgoglio delle donne di Kiev. «Molti miei concittadini — scrive per esempio Oleksandra Povoroznyk — vedono questa cover come una parte importante di ciò che Olena sta facendo per attirare attenzione sul nostro Paese».

L’iniziativa è stata bollata come “pessima idea” dal politologo Ian Bremmer, presidente e fondatore di Eurasia che ha postato su Twitter il suo pensiero, dando il via a un’infuocata polemica: “Zelensky,” scrive Bremmer, finora ha dominato nella “guerra di informazione”, ma questi scatti sono un passo falso, una “bad idea”.

Durissime le opinioni sui social. Su Twitter, con l’hashtag #ZelenskyWarCriminal, in poche ore si sono moltiplicati i commenti di disapprovazione: “Questo soggetto è nel mezzo di una guerra, il suo paese viene distrutto e la sua gente muore sotto le bombe. E lui posa su Vogue”.

“Ciao, noi siamo gli Zelensky e siamo affranti per il nostro popolo che sta combattendo una sanguinosa guerra. Mandateci più soldi e più armi. Ma soprattutto più soldi”.

E ancora: “L’attore continua la sua commedia tra apparizione tv, interviste e copertine patinate sulle riviste. Il classico uomo in guerra. Intanto il suo popolo muore”.

“Inopportuno atteggiamento narcisistico mentre nel suo paese tutti i giorni si muore”.

Olena Zelenska è ritratta seduta nel palazzo presidenziale, in pantaloni neri e camicia bianca. Il titolo recita: “Il volto del coraggio”.

In altri scatti si vede ancora la First lady fra le macerie del Paese e in compagnia dei soldati di Kiev. Poi in posa con il marito. Lui indossa la maglietta verde militare, come nei video in cui racconta la guerra e alla quale ha abituato il mondo.

Non è la prima volta che Olena Zelenska guadagna la copertina di un giornale. Time le ha recentemente dedicato una bellissima prima pagina con uno scatto in bianco e nero e il titolo “Her private war” (“La sua guerra privata”). Ma Vogue è una patinata rivista di moda e la scelta non è passata inosservata.

Era proprio necessario, si chiedono in molti, che sulla rivista di moda e lifestyle per eccellenza finisse la First Lady di un paese in guerra con migliaia di morti?

L’intervista a Olena, firmata da Rachel Donadio, esplora anche il lato più personale della vita di una First Lady di un Paese in guerra. “Questi sono stati i mesi più terribili della mia vita e di quella di tutti gli ucraini”, dice la First Lady, ma a destare scalpore sono state le foto, affidate al sapiente obiettivo di Annie Liebovitz, la cui tecnica è inconfondibile. In perfetto stile Vogue, fin troppo, a detta di alcuni.

Scatti che la ritraggono seduta sugli scalini di una residenza presidenziale trasformata in un bunker. Poi, avvolta in un lungo cappotto blu, accanto a un gruppo di soldatesse ucraine. Infine con Zelensky, mano nella mano. In un’altra foto, lui la abbraccia, protettivo. Nelle didascalie, il nome dei brand indossati dalla first lady, tutti rigorosamente ucraini.

Ma, a detta di molti, make up e capelli impeccabili stridono con i sacchi di sabbia accatastati tra le colonne di marmo del palazzo presidenziale. I vestiti stirati ed eleganti di lei accanto alle mimetiche, restituiscono un’immagine distopica e, c’è chi scrive, “offensiva”.

Nell’articolo su Vogue, la First Lady si rivolge ai cittadini: “Non abbiamo dubbi sulla nostra vittoria. Non vediamo l’ora di vincere. E questo è ciò che ci fa andare avanti”. Racconta anche che si è recentemente recata a Washington dove ha incontrato il presidente Biden, la First Lady Jill e il segretario di Stato Antony Blinken. Nella capitale americana si è anche rivolta al Congresso, dicendo a un gruppo bipartisan di legislatori che stava parlando da madre e figlia, non solo da First Lady.

Ma di questo in rete non si parla, restano quelle foto. Olena Zelenska rivendica la sua scelta e lo fa con numerosi post sul suo profilo Twitter e su quello del ministero ucraino degli Esteri: “Essere sulla copertina di Vogue è un grande onore e un sogno per molte persone in vista e di successo nel mondo. L’unica cosa che auguro a tutti loro è che ciò non accada perché c’è una guerra nel loro Paese”.

 

 

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