Asia nuovo polo del mondo, contro gli Stati Uniti

La Cina ha firmato con 14 Paesi dell'area Asia Pacifico il più grande patto commerciale di sempre, ci sono Corea del Sud, Giappone, Asean e Australia, esclusi gli USA. Il RCEP rappresenta quasi 1/3 dell'economia globale, riguarda 2,2 miliardi di consumatori e sposta il centro di gravità del pianeta a Est.

(WSC) LONDRA – La produzione industriale della Cina batte le previsioni, il Giappone nel terzo trimestre fa un balzo record del Pil dopo il crollo più grande dell’economia mai registrato dal dopoguerra a oggi, Pechino firma un accordo commerciale di libero scambio con altri 14 paesi dell’area Asia Pacifico, le speranze sull’arrivo del vaccino si stanno materializzando, le borse asiatiche corrono.

La produzione cinese è cresciuta più velocemente del previsto in ottobre (+6.9% anno su anno), i consumi sono in forte ripresa, segnano un +4.3% anno su anno, gli investimenti immobiliari sono a +12.7% rispetto a un anno fa, il ritmo di crescita più elevato dal luglio del 2018, la ripresa economica secondo l’Ufficio nazionale di statistica di Pechino è destinata a accelerare ancora nell’ultimo trimestre.

Il Giappone, la terza economia del mondo, esce dalla fase negativa innescata dalla crisi del Covid, il balzo del Pil nel trimestre è del 5%, il tasso annualizzato di crescita è pari al 21,4% (le previsioni davano una crescita del 18.9%), il maggior incremento degli ultimi 40 anni, il primo segno positivo negli ultimi quattro trimestri in rosso. Il rimbalzo di Tokyo è stato trainato da un’impennata record del 4,7% dei consumi privati (spesa per auto, tempo libero e ristoranti).

L’indice Nikkei 225 della Borsa di Tokyo ha toccato il massimo storico degli ultimi 29 anni (ora viaggia a +1,60%), l’indice Kospi 200 della Borsa di Seul è al massimo dall’inizio del 2018 (+2.23%). Bene anche la Borsa di Shangai (indice Csi 300 a +0.83%).

La Cina ha firmato con 14 Paesi dell’area Asia Pacifico il più grande patto commerciale del mondo, ci sono Corea e Giappone, esclusi gli Stati Uniti. Il patto rappresenterà il 30% dell’economia e riguarda 2,2 miliardi di consumatori. Un altro punto critico sull’agenda del presidente eletto Joe Biden.

Il più grande accordo di libero scambio al mondo, è visto come un’occasione per la Cina di estendere la propria influenza. Il Regional Comprehensive Economic Partnership (Rcep) include le 10 economie dell’Asean insieme a Cina, Giappone, Corea del Sud, Nuova Zelanda e Australia, rappresentando il 30% circa del Pil globale.

Proposto per la prima volta nel 2012, l’accordo è stato siglato alla fine di un vertice dei Paesi del sudest asiatico, con diversi leader impegnati a risollevare le economie colpite dalla pandemia del Covid-19. L’India non ha firmato sui timori di un aumento del suo deficit commerciale con la Cina, ma potrebbe esplicitamente aderire in un secondo momento.

Restano rischi e incertezze, ma la settimana sui mercati asiatici apre nel segno della fiducia sull’uscita dalla fase più acuta della crisi pandemica. (AGI)

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Seduta in decisa crescita sui listini asiatici dove spiccano Tokyo (+2,05%) e Seul (+1,97%). Non sono da meno Shanghai (+1,11%) e Shenzhen (+0,93%) dopo che in Cina la produzione industriale ha segnato una crescita del 6,9% a ottobre rispetto a un anno fa e le vendite al dettaglio sono salite del 4,3% a confronto con l’aumento del 3,3% registrato a settembre: i dati confermano che si è fatta più robusta la ripresa dell’economia del gigante asiatico mentre la People Bank of China ha fatto una nuova iniezione di liquidità nel sistema.

Più cauto il rialzo di Hong Kong (+0,6% a seduta ancora in corso). Sale il prezzo del greggio e sono positivi i futures europei ed americani anche per le rassicurazioni che il nuovo presidente Biden non intende imporre un lockdown nel Paese.

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Michele Geraci: L’Italia può aumentare i 43 miliardi di export ora che la Cina ha firmato il più grande patto commerciale del pianeta con altri 14 Paesi asiatici.  A breve firmerà anche l’India.

I paesi dell’Asia-Pacifico hanno firmato oggi il più grande patto commerciale del mondo, accordo, che include 10 economie del sud-est asiatico insieme a Cina, Giappone, Corea del Sud, Nuova Zelanda e Australia.

Nei media cinesi e asiatici è la prima notizia: quindici Paesi hanno firmato oggi un vasto accordo commerciale Asia-Pacifico. Secondo gli analisti, il Regional Comprehensive Economic Partnership (RCEP) – che comprende 10 economie del sud-est asiatico insieme a Cina, Giappone, Corea del Sud, Nuova Zelanda e Australia – è il più grande patto commerciale del mondo in termini di PIL. Proposto per la prima volta nel 2012, l’accordo è stato finalmente siglato alla fine di un vertice del sud-est asiatico, momento decisivo visto che tutti i leader spingono per lanciare le loro economie nel post pandemia.

Michele Geraci, Professor of Practices in Economic Policies alla Nottingham University a Ningbo e Adjunct Professor alla New York University a Shanghai, testimone diretto dell’osservatorio previlegiato Asia e Atlantico, commenta «Paesi diversi, ed anche rivali politicamente e commercialmente tra loro trovano il coraggio di capire che il benessere comune supera le divergenze passate. La presenza di Cina, Giappone e Corea (rivali storici), ma anche di Australia con cui la Cina ha avuto turbolenze in un unico accordo, è sensazionale e cambierà gli equilibri mondiali del commercio.

Per l’Italia è una buona notizia, certamente non dobbiamo essere immobili e il nostro Governo deve stimolare e favorire i rapporti commerciali! Il nostro export totale è di 43 miliardi di dollari in questi 15 Paesi. Abbiamo una forte crescita in Giappone (13%) con cui abbiamo firmato accordi di libero scambio già in vigore dallo scorso anno che sta producendo i suoi primi frutti. Il Vietnam è ancora problematico nonostante abbiamo altri accordi, il nostro Pese deve essere dinamico e non dormiente, questa nuova alleanza può permetterci di penetrare più facilmente gli altri mercati dell’area asiatica.

Geopoliticamente questo sensazionale accordo è una vittoria per la Cina e l’Asia Pacifico. Si nota chiaramente che, l’occidente è necessario, ma questi territori asiatici possono procedere in autonomia, questo sarà il tema dei prossimi 5 anni, ed il significato della” Dual Circulation” di cui parla Xi. L’accordo di oggi è la prima pietra di questo Dual Circulation. A breve si aggregherà anche l’India.»

Fonte: Comunicato stampa

 

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