Xi Jinping: obiettivo non è superare l’America ma superare noi stessi

Il presidente cinese ignora le frecciate di quello statunitense Joe Biden, si concentra sulla crescita economica e sulla missione che la Cina del futuro non sia più la fabbrica del mondo ma una potenza digitale.

di Maria Novella Rossi

(WSC) PECHINO – La reazione del governo cinese ancora una volta spiazza l’Occidente e dimostra l’entità della distanza tra i due mondi, non tanto politica, quanto culturale e di conseguenza strategica. La Repubblica Popolare gestisce la sua immagine diplomatica a livello internazionale su piani diversi. E così, nel momento in cui la tensione tra USA e Cina è altissima, il presidente cinese Xi Jinping ignora le frecciate di quello statunitense Joe Biden, si concentra sulla crescita economica del suo paese e soprattutto sull’ambizione di un sorpasso tecnologico, o, quantomeno, di un’autosufficienza nel settore hi-tech.

Che la Cina del futuro non sia più la fabbrica del mondo ma una potenza digitale è ormai chiaro da tempo. E’ su questo terreno che l’ex celeste impero, vinta la pandemia e ripresa la sua corsa, lancia la sua sfida per essere sempre più avanzata e tenere sotto controllo un paese da un miliardo e quattrocento milioni di abitanti, nonché guadagnarsi un ruolo di primo piano a livello globale.

Più grande potenza del mondo nel 2050

Gli investimenti nell’innovazione tecnologica sono parte integrante del nuovo piano quinquennale 2021-2025, (già annunciato nel 2020 e ora ratificato) o della programmazione intermedia di VISION 2035, e sono fondamentali nell’ottica del sogno cinese: diventare la più grande potenza del mondo nel 2050.

La strada per mantenere un ritmo di crescita superiore al 6% già per il 2021, o quella per innalzare la qualità di vita dopo l’eliminazione della povertà assoluta dichiarata da Xi Jinping, e in generale quella per rendersi competitivi a livello internazionale su più fronti senza dover dipendere dalle potenze straniere, passa per la tecnologia. Un processo per modernizzare il paese iniziato lentamente sin dalla nascita della Repubblica Popolare, poi incrementato da Deng Xiaoping con le riforme e l’apertura all’Occidente, quindi esploso nell’ultimo decennio soprattutto nell’era di Xi Jinping.

La trappola di Tucidide

Ma l’avanzata della tecnoscienza, la velocità con cui la Cina si è evoluta nel mondo digitale si è rivelato uno degli elementi determinanti per innescare il conflitto con gli USA. In tempi rapidissimi, il Paese di Mezzo si è trasformato per Washington in una minaccia, possibile prospettiva evocata nei discorsi ufficiali anche dallo stesso Xi Jinping, usando la suggestiva metafora della “trappola di Tucidide”, tratta tra l’altro dal patrimonio culturale dell’Occidente e quindi ad alto valore simbolico.

Il progresso tecnologico, culminato nella sconfitta dell’epidemia in Cina attraverso il tracciamento capillare dei contagi, ha permesso all’ex celeste impero di ricominciare a crescere già qualche mese dopo lo scoppio dell’emergenza sanitaria. A conclusione dei lavori dell’ultima sessione plenaria del PCC, (liang hui, le due sessioni) il premier Li Keqiang ha dichiarato che la Cina aumenterà la spesa in ricerca e sviluppo di oltre il 7% all’anno tra il 2021 e il 2025, alla ricerca di “importanti scoperte” nella tecnologia promuovendo la cosiddetta “tecnologia di frontiera”, inclusi il calcolo quantistico e semiconduttori.

Aree strategiche di primo piano

Pechino si concentrerà in aree strategiche di primo piano, quasi tutte terreno di sfida tra Cina e Stati Uniti: Intelligenza Artificiale, Computer quantistici (macchine completamente diverse da quelle che usiamo oggi e che promettono la creazione di un’altra branca della medicina), circuiti integrati e semiconduttori, (uno dei punti critici per la Cina, per i quali dipende ancora dall’estero), neuroscienze: in questo ambito la Cina prevede di esaminare il “calcolo ispirato al cervello” e la “tecnologia di fusione cervello-computer” per competere sul lavoro che si sta facendo negli USA, ossia la possibilità connettere uomini e computer; inoltre genetica e biotecnologia, medicina e salute, spazio, fondali marini e ricerca polare, ambiti in cui Pechino si concentrerà anche per scoprire l’origine e l’evoluzione dell’universo.

Questo articolo è stato originariamente pubblicato sul sito di Rai News, che ringraziamo, con il titolo “Cina: l’obiettivo non è superare gli Stati Uniti ma superare noi stessi”

 

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