In piena guerra commerciale, cinese Dada sbarca alla Borsa Usa

L'azienda di supermercati online, favorita dalla pandemia, reperisce molti più soldi del previsto in Usa, nonostante le tensioni sino americane incandescenti.

(WSC) NEW YORK – Nonostante il tempismo discutibile, viste le tensioni crescenti tra Usa e Cina sul terreno commerciale e sul piano politico, una società cinese si è quotata alla Borsa americana. Il coraggio di Dada Nexus in tempi difficili ha pagato. I titoli del gruppo di e-commerce sono richiesti al loro esordio malgrado le pesanti conseguenze che la guerra commerciale sino americana sta avendo sul settore finanziario.

In un periodo in cui gli investitori tendono a diffidare delle aziende cinesi quotate in Usa, la società di supermercati online ha subito fatto un balzo del 14% a 17,8 dollari nelle prime contrattazioni sul Nasdaq. Il titolo ha avviato gli scambi del 5 giugno a 18,30 dollari, per una capitalizzazione di mercato risultante in oltre 14 miliardi.

Stando ai documenti ufficiali, il prezzo del primo collocamento di 20 milioni di azioni American Depository (ADS) è stato fissato a 16 per azione, per 320 milioni di capitale reperito sul mercato. La società aveva previsto di piazzare 16 milioni e mezzo di titoli in una forchetta di prezzo compresa tra 15 e 17 dollari.

Usa premono per delisting Dada e altre aziende cinesi

Philip Kuai, fondatore e AD di Dada Nexus, una piattaforma online operativa in quasi mezzo migliaio di città su cui Walmart ha investito un paio di anni fa, ha sminuito l’impatto che l’escalation geopolitica e commerciale potrebbe avere sul business della sua impresa. E ha precisato venerdì che revisioni contabili e maggiori controlli delle autorità di regolamentazione dei mercati sono “particolarmente benvenute”.

“Solo quando il contesto nel suo complesso è il più possibile salutare viene protetto l’interesse di tutti, investitori, clienti, ecc”.

L’appello di Kuai per una maggiore regolamentazione è una risposta alle ultime iniziative politiche Usa. Il Congresso degli Stati Uniti sta passando in rassegna un disegno di legge che chiede un delisting delle aziende cinesi. L’idea è quella di mettere pressione sui board affinché si adoperino per abbandonare la Borsa americana. In mezzo a tensioni sempre più incandescenti tra Stati Uniti e Cina, la rivelazione di una presunta frode da parte della cinese Luckin Coffee in aprile ha spinto i legislatori americani al limite, osservano gli analisti.

Se ci si basa sull’attività in Borsa degli ultimi tempi, tuttavia, “le società cinesi non sembrano troppo colpite” dalla guerra commerciale, commenta all’emittente CNBC Matthew Kennedy, senior IPO market strategist presso Renaissance Capital.

Detto questo, l‘IPO di Dada Nexus non viene ritenuta “conveniente” dal punto di vista puramente economico. In particolar modo se si considera che l’azienda genera tuttora perdite operative significative e flussi di cassa negativi. Oggi nel preborsa il titolo (ticker: DADA), che ha chiuso invariato la seduta di venerdì a 15,99 dollari, cede due punti percentuali circa al 15,66%.

Il gruppo, come tanti altri business di e-commerce, ha tratto giovamento dal cambiamento delle abitudini dei consumatori per effetto dei lockdown auto-imposti dai governi di mezzo mondo durante la pandemia di Covid-19.

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