Il senatore repubblicano filo Trump che agita lo spettro della Cina imperialista

Josh Hawley scommette che il nazionalismo populista di Donald e i falchi contro Pechino non saranno fenomeni passeggeri. Biden sceglie l'efficace nomignolo di "Tweety" per l'avversario.

(WSC) NEW YORK – Il senatore Josh Hawley (R-Mo.) agiterà oggi lo spettro del pericolo Cina nell’Aula del Senato degli Stati Uniti, sostenendo che l’ordine internazionale deve essere stravolto per evitare che l’America occupi il “secondo posto dopo quegli imperialisti a Pechino”.

Dal discorso di Hawley, anticipato ad alcuni media americani:

“Ora dobbiamo riconoscere che il sistema economico progettato dai politici occidentali alla fine della guerra fredda non serve ai nostri scopi in questa nuova era”.

Lo scenario

La stella di Hawley è cresciuta rapidamente, al punto che questo senatore quarantenne, una matricola al Senato, viene spesso chiacchierato come un potenziale candidato alle elezioni presidenziali del 2024.

Hawley sta scommettendo tutto sul fatto che il nazionalismo populista di Trump e l’atteggiamento da falchi contro la Cina non saranno fenomeni passeggeri, ma i futuri temi portanti del Partito Repubblicano.

Hawley è uno dei pochi repubblicani di spicco – tra gli altri il segretario di Stato Mike Pompeo e il senatore Tom Cotton (R-Ark) – che cercano di costruire un minimo di ‘architettura intellettuale’ intorno alla tattica “fuoco e fiamme” tramite cui si eviscera la politica estera tutta di pancia espressa di solito su Twitter da Donald Trump, triste reminiscenza di quella che un tempo si definiva geopolitica.

Intanto in nuovo sondaggio relativo alla corsa per la Casa Bianca del novembre 2020, Biden risulta avanti a Trump di 6 punti.

L’ex vice presidente ha scelto l’efficace nomignolo di “Tweety” per definire l’avversario.

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