Hong Kong, Italia. Minneapolis, Europa

I disordini nella città cinese dove Pechino riafferma il suo potere fanno il paio con la catena di devastazioni, proteste e morti negli Stati Uniti, dove il presidente soffia sul fuoco.

di Lorenzo Lamperti*

(WSC) ROMA – La legge sulla sicurezza nazionale di Hong Kong annunciata da Pechino. Gli Stati Uniti che, in tempi di pandemia, annunciano il ritiro dall’Organizzazione mondiale della sanità e l’avvio del processo di revoca dello status speciale all’ex colonia britannica (ne ho scritto qui). Non sono tempi tranquilli, quelli che il mondo sta vivendo. E con la tensione tra le due superpotenze di questo inizio di terzo millennio che aumenta, gli altri, Italia compresa, sono secondo molti chiamati a scegliere da che parte stare. O, come sarebbe forse meglio, mantenere una “giusta distanza”. Impresa sempre più difficile, con spinte centrifughe sono sempre più forti e una politica estera (e non solo quella) che sembra faticare a trovare una linea strategica.

HONK KONG, ITALIA

Secondo il Foglio, la Farnesina è piegata sulle posizioni di Pechino sulla vicenda Hong Kong. Sul caso si sono create nuove divisioni tra i due azionisti principali del Conte bis, con il Pd che ha “richiamato” il M5s. Ma Formiche sostiene invece che il ministro degli Esteri Luigi Di Maio abbia riposizionato l’Italia al fianco di Hong Kong, soddisfacendo i partner del Pd.

A creare il caso erano state le parole all’Agi del senatore del Movimento 5 Stelle Vito Petrocelli, presidente della Commissione Affari Esteri di Palazzo Madama: “Fermo restando l’obbligo assoluto e universale di rispettare i diritti umani e civili, a Hong Kong come a Minneapolis, e la ferma condanna di qualsiasi forma violenta di protesta, ogni Paese sovrano ha il diritto e il dovere di garantire l’ordine pubblico e la stabilità sociale ed economica sul suo territorio”. Parole che sembrano restituire una posizione peculiare dell’Italia rispetto a (almeno parte) della comunità internazionale, scrive Giulia Pompili.

Diversa, però, la linea della collega pentastellata Marta Grande, presidente della Commissione Affari Esteri della Camera, che ha chiesto alla Cina di rispettare il modello “un paese, due sistemi”.

Ancora in una nota di venerdì 29 maggio, comunque, il M5s accomunava la vicenda di Hong Kong con quella di Minneapolis, con un accento più critico su Washington che non su Pechino: “Sulla questione di Hong Kong non ci sono linee diverse all’interno del Movimento 5 Stelle, come insinuato falsamente da certa stampa”, si legge. “Ogni Paese ha il diritto e il dovere di garantire l’ordine pubblico sul suo territorio, nelle strade di Hong Kong come in quale di Minneapolis, ma deve farlo rispettando i diritti umani e le libertà civili e senza compiere abusi nell’uso della forza, come accaduto nel tragico caso di Goerge Floyd. A tale proposito, giudichiamo preoccupante la minaccia di Trump di sparare per fermare i saccheggi”.

Pressioni al governo in materia di Hong Kong sono arrivate anche da Italia Viva, in particolare dal deputato Massimo Ungaro.

I senatori della Lega hanno chiesto al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, di dissociarsi dalle dichiarazioni del Movimento 5 Stelle su Hong Kong e di chiarire la posizione dell’Italia.

Anche i Radicali hanno chiesto di prendere con chiarezza la posizione dei protestanti.

Nuove interviste di Joshua Wong sui media italiani: prima a Il Messaggero, poi in un dialogo video con Marco Damilano e Simone Pieranni.

Riccardo Fuochi, presidente dell’Associazione Italia-Hong Kong, ha detto in un’intervista al Sole 24 Ore che l’ex colonia britannica resterà l’hub “preferito dai grandi gruppi mondiali”.

GUERRA FREDDA, ITALIA

Di Maio dice di volere “rafforzare ulteriormente le proprie alleanze storiche con gli Usa, l’Alleanza Atlantica, l’Unione europea. Ma è la geografia – ha detto alla trasmissione Frontiere su Rai Uno – che restituisce all’Italia un ruolo chiave  nel mondo, quello di essere ponte fra oriente e occidente  mantenendo le proprie alleanze storiche ma guardando sempre a nuovi paesi nel mondo con cui intessere nuove relazioni non solo diplomatiche ma anche commerciali”. Ma, ha concluso, “una cosa è certa: la storicità di relazioni e amicizie e le relazioni commerciali non possono essere superiori al dibattito sui diritti umani sul quale noi non arretriamo ma anzi siamo molto sensibili”.

Alessandro Di Battista è tornato a occuparsi di geopolitica dopo le dichiarazioni di qualche settimana fa sulla “terza guerra mondiale”: “La nuova Guerra Fredda che Trump (insieme ai neocon americani che a volte sembrano i nuovi editori di Repubblica) cerca in ogni modo – anche per ragioni elettorali – non serve né all’Italia né alla sicurezza mondiale”, ha scritto su Facebook.

Il ministro della Difesa, l’atlantista Lorenzo Guerini, ha ribadito per l’ennesima volta che il posizionamento geopolitico dell’Italia non cambia.

Nel frattempo, l’Italia partecipa al viaggio della Crew Dragon, partita il 30 maggio da Cape Canaveral. La base italiana di Malindi è una delle tracking station della missione.

Sandro Gozi, europarlamentare di Renew Europe, ha chiesto all’Italia di ripensare la partecipazione alla Belt and Road. E ha criticato Donald Trump per la decisione di togliere i fondi all’Oms: “Se oggi è troppo influenzata dalla Cina, abbandonarla non fa altro che dare più spazio alla Cina stessa: di certo non è una soluzione adeguata”, ha scritto su Facebook.

Nardella, sindaco di Firenze ed ex collega di partito di Gozi nel Pd, ha invece lanciato un appello ai “mecenati” per salvare una Firenze “al collasso”, dicendo che lui andrà in tour per raccogliere fondi. E partirà proprio dalla Cina, “la prima ad aiutare”.

Matteo Salvini vorrebbe che l’Italia chiedesse una commissione di inchiesta “sulle responsabilità cinesi”. Evidentemente si riferisce a un tipo di indagine “alla Trump&Pompeo” e non a quella già annunciata dall’Oms e concessa dal governo di Pechino.

Lucio Malan di Forza Italia (presidente del gruppo interparlamentare di amicizia Italia-Taiwan) afferma che l’avvicinamento dell’Italia alla Cina è stato “un grave errore”. Il collega di partito Domenico Scilipoti se la prende col programma della Rai Una vita in diretta perché, a suo dire, sarebbe filo cinese.

Secondo il Copasir, presieduto dal leghista Raffaele Volpi, Russia e Cina diffondono fake news in Italia. Il vicepresidente Adolfo Urso (Fratelli d’Italia) chiede al governo di sostenere la proposta di Trump per allargare il G7 ad Australia, Corea del Sud, India e Russia.

Secondo Wolfgang Münchau, editorialista del Financial Times, il legame tra Italia e Cina è diventato “organico”.

Due interviste dai forti toni anti cinesi su Corriere della Sera e Repubblica nello stesso giorno, venerdì 29 maggio. L’ex ideologo di Trump, Steve Bannon, spiega al Corriere la decisione di aprire la sua ”scuola dei gladiatori del populismo e nazionalismo” nella Certosa di Trisulti, in provincia di Frosinone. E sostiene che il M5s abbia ceduto al Partito Comunista Cinese “per i soldi e con imbarazzante ingenuità”. George Soros sostiene, su Repubblica, che la Cina sia un “pericolo”.

Nel suo blog su Il Fatto Quotidiano, Luca Ciarrocca sostiene che sui media italiani si trovi “una faziosità anti-cinese senza precedenti”.

Franco Frattini si è complimentato con Xi Jinping per la decisione di vietare la carne di cane, gatto e di animali selvatici.

CODE PANDEMICHE

Il Codacons ha fatto partire la prima causa per danni da coronavirus contro la Cina, per conto di una cittadina residente nel frusinate (le cui iniziali sono P. I., di professione casalinga) che prima ha perso la madre a causa del Covid-19.

La pista delle compensazioni è sostenuta da Forza Italia. Il governatore del Veneto, Luca Zaia, non vuole invece che l’Italia venga considerata la Wuhan d’Europa.

Stanno arrivando ancora in questi giorni presso la sede del Dipartimento del Farmaco a San Salvi, i pacchi di mascherine dalla Cina donati da sette medici specializzati cinesi, ospiti negli anni scorsi della Asl Toscana. E continua il ponte aereo sanitario organizzato dall’Ambasciata italiana a Pechino.

Il Caffè Geopolitico è tornato sul tema della “Via della Seta sanitaria”, anche in riferimento all’Italia.

Il Wall Street Journal ha parlato delle riaperture in Italia e in particolare a Milano, sottolineando come nella Chinatown del capoluogo lombardo, però, molti esercizi commerciali cinesi restino chiusi.

Un italiano residente in Cina, Gianluigi Perrone, ha raccontato a Il Fatto Quotidiano la sua esperienza durante il Covid-19, con toni meno entusiastici di altri racconti del genere.

Alcuni studenti svolgeranno gli esami di scuola dai paesi d’origine dei genitori, tra cui la Cina.

MADE IN ITALY, CINA

La Cina è intenzionata a riaprire i voli con otto paesi, compresa l’Italia, che al contrario spera nel turismo cinese per salvare l’anno in un settore che rischia davvero di pagare serie conseguenze dalla pandemia.

Per la ripresa dell’export, l’Italia guarda molto verso Oriente e la Cina. Il sottosegretario agli Esteri, Manlio Di Stefano, ha citato Cina, Giappone e India tra i mercati chiave per la strategia di rilancio.

In un’intervista ad Affari & Finanza, Ferruccio Ferragamo parla di una ripresa “a doppia cifra” in Cina, ma spiega anche che la filiera “è sottosopra”.

Safilo e Ports (Ports Asia Holding – Hong Kong – Limited) hanno annunciato un nuovo accordo, valido per la Cina continentale, di licenza decennale per il design, la produzione e la distribuzione di occhiali da sole e montature da vista.

I vini italiani sperano di aumentare la propria quota di mercato in Cina, magari attraverso la presenza all’Hongqiao Import Commodity Exhibition and Trading Center.

Lo studio di architettura milanese Vudafieri-Saverino Partners ha realizzato il progetto di interior per due nuovi centri commerciali di lusso, i Mall SKP a Pechino e Xi’an, per un lavoro di oltre 6000 metri quadrati.

Fuorisalone ha aperto l’account ufficiale 米兰设计周FUORISALONE (Milano Design Week Fuorisalone) su WeChat e Weibo.

Marco Polo International Italy, unitamente a Camfin, ha depositato la lista di candidati al Cda di Pirelli. Per la presidenza è stato indicato Ning Gaoning.

Huawei continua a essere molto attiva sul fronte digitalizzazione dell’Italia e delle smart city. La Golden Power è stata estesa anche alle infrastrutture energetiche, all’acqua, alla salute, al sistema informativo elettorale e all’approvvigionamento alimentare. Ma il governo, scrive La Stampa, sembra intenzionato a rivendicare la propria autonomia dalle richieste Usa anti cinesi in materia di 5G.

L’invalidity division dell’Ufficio dell’Unione Europea per la Proprietà Intellettuale (Euipo) ha dichiarato nullo il design registrato da un soggetto di nazionalità cinese, usato per giustificare la produzione di scooter simili a Vespa ed esposti al Salone milanese delle due ruote del 2019, fatti rimuovere dalle autorità competenti dell’ente Fiera su iniziativa di Piaggio.

L’Inter saluta Pirelli e cerca un nuovo sponsor a partire dal 2021. In pole i due colossi orientali Samsung ed Evergrande, ma in corsa ci sarebbe anche Alibaba.

Luigi Ferella, il ‘mago’ dei percorsi di terra rossa, torna in Cina per realizzare a Xi’an la pista dell’Olympic Center Stadium che ospiterà la cerimonia di apertura e le gare di atletica leggera dei 14/i Giochi nazionali del 2021. Fu lui a realizzare la pista per i 100 metri nello stadio nazionale cinese ‘Bird’s Nest’ per le Olimpiadi del 2008.

Durante le “Due sessioni”, i lavori parlamentari cinesi terminati negli scorsi giorni, è stato approvato il codice civile. Ivan Cardillo, ricercatore strutturato presso la facoltà di giurisprudenza della Zhongnan University of Economics and Law, con sede a Wuhan, e presidente dell’Associazione degli Accademici Italiani in Cina, lo ha analizzato in un’intervista con Andrea De Pascale.

NON SOLO CINA

L’Ambasciata del Giappone in Italia ha scritto una lettera di cordoglio al Sole 24 Ore per la scomparsa del giornalista Stefano Carrer.

L’Ambasciata d’Italia in Giappone ha lanciato la campagna “Italy Back to Japan” che prevede numerose attività promozionali nei settori commerciale, culturale e scientifico. “Nel 2019, l’Italia è cresciuta in Giappone del 20 per cento ed è stato il Paese europeo ad aver maggiormente fatto uso dello strumento dell’Accordo di libero scambio tra Giappone e UE (EPA) dalla sua entrata in vigore” scrive in una nota l’ambasciatore a Tokyo, Giorgio Starace. “Anche nel pieno della crisi, durante il mese di marzo le esportazioni italiane in Giappone hanno tenuto, segnando addirittura un incremento dell’1% in controtendenza rispetto ai cali registrati da altri Paesi e nei primi tre mesi siamo cresciuti del 4% a dimostrazione della resilienza del “Brand Italia” in Giappone”. L’ambasciata ha tenuto un quinto video-collegamento tra connazionali e aziende dedicato per l’occasione ai prodotti della moda italiana.

Il 31 maggio 1920, al Parco di Yoyogi di Tokyo, una folla festante accolse Arturo Ferrarin e Guido Masiero, giunti in Giappone con i loro Ansaldo SVA 9 al termine di un viaggio iniziato il 14 febbraio 1920 a Roma. Dopo 106 giorni, 18.000 km percorsi, 34 tappe e 112 ore di volo effettivo, i due piloti italiani collegarono per la prima volta per via aerea Europa e Giappone. L’Ambasciata d’Italia e l’Istituto Italiano di Cultura a Tokyo celebrano il centenario dell’impresa.

Cambia la guida della chiesa cattolica a Taiwan. Papa Francesco ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell’Arcidiocesi Metropolitana di Taipei (Taiwan), presentata da S.E. Mons. John Hung Shan-chuan, S.V.D. Contemporaneamente ha nominato arcivescovo della medesima sede Metropolitana e Amministratore Apostolico delle Isole Kinmen o Quemoy e Matzu, S.E. Mons. Thomas An-Zu Chung, finora Vescovo di Chiayi. Asia News ha tracciato un ritratto del nuovo arcivescovo, che ha studiato anche a Roma.

La sostituzione arriva in un momento in cui continuano a far discutere le manovre di avvicinamento tra Santa Sede (che mantiene il silenzio su Hong Kong) e Repubblica Popolare Cinese, con Taipei che teme di perdere l’unico alleato diplomatico rimastole in Europa.

Il ministro della Salute di Taiwan, Chen Shih-chung, ha promesso di fornire aiuto nella lotta contro la pandemia di Covid-19 in Sicilia, regione di provenienza di un prete italiano, Calogero Orifiamma, che vive sull’isola dell’Estremo oriente da vent’anni.

Per le mele italiane si aprono i mercati di Taiwan e Thailandia.

Eni opera da molto tempo in Indonesia, ma il Fatto Quotidiano ne sottolinea l’attività di deforestazione.

Massimo Morello ha raccontato su Il Foglio la “sindrome di Argo” di centinaia di italiani bloccati in diversi paesi del Sud Est asiatico.

SPAZIO KATANE

Gli appassionati di Asia conosceranno già Katane, la newsletter di Giulia Pompili che da molto tempo ci informa sulle notizie da Asia e Pacifico (chi non è ancora iscritto può porre rimedio qui). Questa settimana proponiamo l’inizio del (bellissimo) incipit della sua ultima puntata.

G. L’hai vista la foto delle bambine con divisa e zainetto che salgono sul cellulare della polizia in tenuta antisommossa, alla fine del primo giorno di scuola?

X. Te l’ho sempre detto, ogni volta che ne abbiamo parlato: Pechino non cederà mai su Hong Kong

G. Fino a qualche mese fa guardavamo queste fotografie e ci sembrava la cosa più importante del mondo, parlavamo solo di questo.

X. Sì, poi è arrivata la pandemia.

G. Dal caos globale arriverà l’ordine. Bisogna solo capire se l’ordine avrà caratteristiche cinesi.

X. Intanto la strategia di Pechino su Hong Kong non è nuova. L’anno scorso la proposta di legge sull’estradizione, adesso la legge sulla sicurezza nazionale. Vabbè, è stato approvato il primo testo alle Due sessioni, e dovremo vedere come sarà il testo finale. Si tratta sempre di fare in modo che lo stato di diritto non sia autonomo, ma che risponda alle necessità del Partito.

G. L’altro ieri mi ha scritto uno degli hardliners dicendomi: domani si discute la legge sul vilipendio dell’inno nazionale, faremo casino. Se non lo canti bene, con convinzione, sei denunciato. Multe e fino a tre anni di carcere per chi, come qualcuno ha fatto, mette il video su YouTube con le parole modificate. E ovviamente ogni classe a scuola inizierà con la “Marcia dei Volontari”. Com’è che si dice in cinese?

X. Yìyongjūn Jìnxíngqǔ. E poi qĭlái, qĭlái, cioè ribelliamoci!

G. Mi piace quando parli cinese. Comunque, qĭlái andrebbe bene anche per Hong Kong. 

X. E’ una situazione assurda, perché tutti riconoscono la fine di “un paese, due sistemi”, adesso l’America l’ha addirittura quasi-formalizzato. ma ovviamente le reazioni più emotive, tipo spaccare le vetrine dei negozi, vengono usate dalla propaganda per parlare di vandalismo e sedizione. Molte persone ormai sono terrorizzate dagli arresti, e mica per stare in carcere, ma perché avere la fedina penale sporca significa perdere tutto. Soprattutto la speranza (qui per proseguire nella lettura).

AGENDA E SUGGERIMENTI

Il 14 maggio è uscito con Editori Laterza “Red Mirror – Il nostro futuro si scrive in Cina“, di Simone Pieranni, che racconta in cinque capitoli (con un finale sul coronavirus) i pilastri tecnologici della nuova società cinese. Di “Red Mirror” si parla anche nella (consigliatissima) newsletter “Guerre di Rete“, a cura di Carola Frediani.

Per chi se li è persi in diretta su Instagram, qui si possono vedere Pieranni e Giada Messetti (sinologa e autrice del libro “Nella testa del Dragone”) parlare di Trump, Xi Jinping, Hong Kong e tanto altro.

A proposito di Instagram, tra i profili da seguire per chi è appassionato di Cina c’è quello di Non Solo Bacchette. Tra i vari, contenuti, negli scorsi giorni hanno intervistato una dipendente italiana di un’azienda cinese.

Imperdibile, come sempre, l’inserto asiatico del Manifesto (curato proprio da Pieranni) uscito mercoledì 27 maggio. All’interno una serie di interessantissimi pezzi sulle identità e le minoranze etniche in Cina a cura di Sinosfere e due interventi di Yan Lianke e di Renata Pisu.

Il 30 maggio ha riaperto l’esposizione internazionale “L’esercito di Terracotta e il Primo Imperatore della Cina”, visitabile fino al 28 giugno alla Fabbrica del Vapore di Milano.

Il 3 giugno uscirà con Rizzoli “Wuhan – Diario da una città chiusa“, l’ormai celebre libro di Fang Fang.

L’8 giugno la Camera di Commercio Italiana in Cina organizza il webinar “Opportunità di sviluppo per le aziende italiane in Cina”, al quale parteciperà anche l’ambasciatore a Pechino Luca Ferrari.

Il 13 giugno l’ambasciata d’Italia e l’istituto italiano di cultura in Cina inaugureranno a Kunming la mostra “Raffaello Opera Omnia“.

ll Centro di giornalismo permanente organizza il workshop “Scrivere di esteri: raccontare l’Asia”, in programma il 15, 16, 17, 22, 23, 24 e 30 giugno dalle 18 alle 20. Il corso è riservato a 20 partecipanti ed è tenuto dai giornalisti Simone Pieranni, Matteo Miavaldi, Giulia Pompili, Ilaria Maria Sala e dalla ricercatrice Giulia Sciorati.

Il 22 giugno comincia la 14a edizione della TOChina Summer School, con lezioni online full time dal lunedì al venerdì fino 3 luglio.

Il 25 giugno China Files partecipa con Alessandra Colarizi e Lorenzo Lamperti al webinar “Post Covid, la Cina tra competizione globale e opportunità per l’export“, organizzato da Promos Italia. Ospite anche il fiscalista Lorenzo Riccardi.

*Giornalista responsabile della sezione “Esteri” del quotidiano online Affaritaliani.it. Si occupa di politica internazionale, con particolare attenzione per le dinamiche geopolitiche di Cina e Asia orientale, anche in relazione all’Italia

Fonte: China Files

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