Hertz a gran velocità verso la bancarotta, nessuno affitta più auto

La società di autonoleggio si avvia verso il Chapter 11, ha saltato un pagamento dovuto sugli interessi di un bond. Con il Covid19, insostenibile il debito da $17 miliardi.

(WSC) New York – La società di autonoleggio Hertz Global si avvia verso il Chapter 11, la bancarotta, avendo oggi saltato il pagamento dovuto sugli interessi di un bond.

Il chart qui sotto rende l’idea della crisi drammatica per il marchio di car rental, meglio di 1000 parole: l’azione è crollata al minimo di molti anni, con una perdita di circa -20% in pochi secondi, appena diffusa la notizia.

Nei giorni scorsi Hertz Global Holdings Inc. aveva assunto consulenti per colloqui con i creditori sulla ristrutturazione del debito di $17 miliardi dell’azienda, secondo persone che hanno familiarità con la questione, poiché la pandemia di coronavirus e le restrizioni governative sui viaggi hanno devastato il settore delle auto a noleggio.

La società ha assunto lo studio legale White & Case LLP e la banca d’investimento Moelis & Co. per un aiuto nella ristrutturazione delle negoziazioni con i creditori. Alcuni istituti di credito senior di Hertz stanno lavorando con Latham & Watkins, studio di avvocati specializzato in ristrutturazione del debito.

Non molti giorni fa Hertz aveva annunciato di aver deciso il licenziamento di circa 10.000 dipendenti attivi nell’America del Nord, cioè Stati e Canada.

«Come il resto del settore dei viaggi, anche per Hertz il crollo dovuto al Covid-19 è arrivato inaspettato» spiega la responsabile Kathryn Marinello.

Per ridurre i costi, i licenziamenti della forza lavoro sono scattati il 14 aprile per i dipendenti senza un sindacato e il 21 aprile per quelli con sindacato, come comunica la società.

Per i dipendenti lasciati a casa è stata messa a disposizione una liquidazione complessiva di 30 milioni di dollari (da notare la differenza con il debito di $17 miliardi). Un’azienda zombie già da molti anni, come moltissime altre, tenuta in piedi esclusivamente dai QE della Federal Reserve e da rialzi in Borsa drogati dalla politica monetaria. Fino all’epilogo.

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