“Stati Uniti, una repubblica delle banane. Fed nel panico, crisi in arrivo”

Micheal Pento vede depressione economica: "bolla imploderà". "Banchieri centrali non sanno cosa stanno facendo".

I mercati finanziari festeggiano ma secondo un gestore la festa sta per finire. Lo spauracchio di una nuova crisi economica è in agguato, secondo Michael Pento di Pento Portfolio Strategies. “Siamo tutti fregati”, dice il money manager, criticando gli Stati Uniti in modo molto aspro. L’America di Trump viene paragonata infatti a una “Repubblica delle banane”.

Dopo che la Federal Reserve ha tagliato i tassi di interesse per la terza volta quest’anno, l’indice S&P 500 ha toccato un nuovo record mercoledì 30 ottobre. Nel tentativo di sostenere l’economia statunitense in un contesto di rallentamento della crescita globale, la banca centrale ha abbassato il costo del denaro in un intervallo compreso tra l’1,50% e l’1,75%.

La decisione di Jerome Powell e soci è arrivata nonostante una crescita del PIL più netta del previsto nel terzo trimestre. L’espansione dell’1,9% annualizzata è risultata superiore alle aspettative dell’1,6%. Tuttavia, la banca centrale Usa ha indicato che non ci saranno ulteriori tagli dei tassi, a meno che l’economia non mostri segni di debolezza.

“Fed nel panico, non ha idea di quello che fanno”

È proprio su questo punto che si concentra l’intervento di Pento citato da MarketWatch. I mercati hanno reagito bene alla notizia del taglio dei tassi, con l’indice allargato di Wall Street che ha chiuso su un nuovo livello record di 3.047 punti. Secondo il gestore statunitense, “non abbiamo mai creato prima d’ora una bolla tanto grande su scala globale“.

“Quando questa imploderà saremo tutti fregati. I banchieri centrali non hanno alcuna idea di quello che stanno facendo. L’hanno dimostrato senza la minima ombra di dubbio”.

In un’intervista pubblicata su USAWatchdog.com il gestore ricorda che quando la Federal Reserve smetterà di alimentare l’economia con le sue droghe monetarie, ci sarà una crisi economica. Pento parla di un’altra depressione come quella vista negli anni Trenta e quella di una decina di anni fa.

“È per questo motivo che la Fed è nel panico”, dice. “Se qualcuno ancora è convinto che i banchieri centrali siano onniscenti e onnipotenti o che sappiano distinguere il giorno dalla notte, allora è finita”.

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