Borsa Usa, il Dow Jones crolla 800 punti (-3.05%)

È stato il giorno peggiore del 2019 per la borsa americana. L'indice della volatilità VIX è aumentato del 27%. Soldi sui bond.

Il Dow Jones è sceso di 800 punti mercoledì dopo che il mercato obbligazionario, per la prima volta in oltre un decennio, ha emesso un chiaro segnale utilizzato per prevedere con accuratezza le recessioni.

Ecco cosa è successo: il rendimento dei buoni del Tesoro a 10 anni è sceso sotto l’1,6% mercoledì mattina, appena al di sotto del rendimento dei titoli del Tesoro a 2 anni. E’ la prima volta dal 2007 che i rendimenti dei titoli decennali sono scesi al di sotto dei rendimenti del bond a 2 anni.

Il bond Usa a 30 anni per la prima volta nella storia sotto il 2,0%

Gli indici a Wall Street sono calati quando gli investitori hanno venduto azioni di società quotate e hanno spostato il ricavato in obbligazioni. Il Dow Jones (INDU) è sceso di ben 808 punti e alla chiusura era il 3,0% più basso. L’S&P 500 (SPX) ha chiuso in calo di -2,9% e il Nasdaq (COMP) ha perso il 3%.

È stato il giorno peggiore del 2019 per la borsa americana. L’indice della volatilità VIX (VIX) è aumentato del 27%. Gli investitori sono sotto pressione perché l’economia tedesca si è contratta nel secondo trimestre e la guerra commerciale USA-Cina incombe ancora sui mercati nonostante l’ultima tregua.

La produzione industriale in Cina è cresciuta a luglio al tasso più debole degli ultimi 17 anni. Mentre l’economia globale rallenta, gli investitori stanno allocando il loro denaro in obbligazioni statunitensi a lungo termine. Il rendimento del Tesoro a 30 anni è sceso sotto il 2,0%, il tasso più basso mai registrato.

​I titoli di stato – in particolare i titoli del Tesoro USA – sono classici beni “rifugio” che gli investitori amano detenere nei loro portafogli quando sono nervosi per l’andamento dell’economia. Le azioni, al contrario, sono attività più rischiose che tendono a essere più volatili durante le fasi di rallentamento economico.

Ecco cosa significa tutto ciò: normalmente, le obbligazioni a lungo termine pagano più delle obbligazioni a breve termine perché gli investitori chiedono di essere pagati di più per tenere i propri soldi fermi per lungo tempo. Ma la “curva dei rendimenti” si è invertita mercoledì. Ciò significa che gli investitori sono nervosi per le prospettive a breve termine per l’economia statunitense.

Le obbligazioni e i rendimenti vengono prezzati in direzioni opposte, quindi i rendimenti diminuiscono quando gli investitori acquistano obbligazioni. Parte della curva dei rendimenti è stata invertita per diversi mesi. A marzo, il rendimento del titolo del Tesoro a 3 mesi è salito al di sopra del tasso del bond del Tesoro Usa a 10 anni per la prima volta dal 2007. Si è nuovamente invertito il 24 luglio ed è rimasto negativo. Ma mercoledì ha segnato la prima volta in oltre un decennio che la curva dei rendimenti “principale” – il rapporto 2/10 anni – si è invertita. L’inversione della curva è stata poi confermata anche dal titolo a 30 anni, per la prima volta nella storia del mercato finanziario.

Questo ha spaventato Wall Street, perché un’inversione della curva 2/10 ha preceduto ogni recessione nella storia moderna. Ciò non significa che una recessione sia imminente, tuttavia: la Grande Recessione del 2007-2008 è iniziata quasi due anni dopo l’inversione della curva dei rendimenti del dicembre 2005.

William Foster, principale analista statunitense di Moody’s, prevede che l’economia statunitense eviterà una recessione nel 2019 e nel 2020, nonostante il segnale di avvertimento dell’inversione della curva dei rendimenti. Si aspetta che la crescita rallenti nella seconda metà di quest’anno fino al 2020. L’economia americana rimane forte: la disoccupazione è storicamente bassa, la spesa dei consumatori è in forte espansione e il sistema finanziario è in buona salute. ​

 

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