Altro che Grecia, in Cina borsa in caduta libera. Trading sospeso per 1200 titoli azionari

La bolla della borsa cinese, che in 12 mesi e’ cresciuta di oltre il 150% fino al 12 giugno scorso, e’ ormai scoppiata. La borsa di Shanghai ha …

La bolla della borsa cinese, che in 12 mesi e’ cresciuta di oltre il 150% fino al 12 giugno scorso, e’ ormai scoppiata. La borsa di Shanghai ha apperna aperto registrando un tonfo del 6,97%, segnando – salvo ritracciamenti in corso d’opera – una perdita di oltre il 35% in meno di un mese. Oltre 1.200 i titoli sospesi dalle contrattazioni: prima dell’avvio degli scambi erano oltre 500. Non ha fatto meglio quella di Hong Kong che perde il 4,74 % in apertura di contrattazioni. La crisi finanziaria in Cina e’, secondo un’analisi del Daily Telegraph, il vero problema, rispetto “pantomima greca”.

Secondo Jeremy Warner, vicedirettore e analista economico del Telegraph, “mentre gli occidentali si stanno concentrando sulla Grecia, una crisi finanziaria potenzialmente molto piu’ significativa si sta sviluppando dall’altra parte del Mondo. Quella che alcuni stanno iniziando a chiamare il 1929 cinese”, da nome della piu’ celebre crisi economica del secolo scorso, “che innesco’ la grande depressione”. (AGI) .

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Seduta drammatica sui mercati cinesi, dove sono stati sospesi oltre la metà dei titoli quotati a Shanghai. Alla fine della seduta il Composite Index cede il 5,9% a 3.507,19 punti, a Shenzhen il Component Index cede il 2,94% a 11.040,89 punti. Il crollo delle Borse cinesi ha già eroso da metà giugno circa il 30% della capitalizzazione, ma nei 12 mesi precedenti c’era stato un raddoppio del valore complessivo dei listini. In tutto oggi sono state sospese dalle contrattazioni circa 1.300 società, tra Shenzhen e Shanghai, ovvero il 45% del totale. Alla fine i mercati sono ripiombati ai minimi da quattro mesi, mentre gli investitori in preda al panico facevanodumping. “Non ho mai visto questo tipo di crisi prima”, ha detto Du Changchun, analista di Northeast Securities. L’indice Csi 300 delle più grandi società quotate a Shanghai e Shenzhen è sceso del 6,8 per cento. Il Governo ha agito, in risposta alla crisi, in un modo insolito, con varie agenzie governative cinesi che hanno reso note una serie di misure per fermare l’emorragia lungo tutta la sessione di negoziazione, sollecitando i principali azionisti e dirigenti di società quotate ad acquistare azioni proprie. La Banca Centrale cinese ha annunciato che garantirà la liquidità necessaria per stabilizzare i mercati borsistici cinesi e per scongiurare rischi sistemici, secondo quanto riferito dall’agenzia ufficiale Xinhua su twitter.

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