Coronavirus, associazioni commercio Torino: “è uno tsunami”

Attività in crollo verticale: il turismo -90%, le agenzie di viaggi -90%, le strutture ricettive -75%, le guide turistiche -80%. Dimezzato il giro d'affari dei taxi.

“Uno tsunami che richiede misure immediate”. Così le associazioni di categoria, oggi in Commissione comunale, riassumono gli effetti dell’emergenza Coronavirus sul commercio torinese.

A fornire i dati la presidente Ascom, Maria Luisa Coppa.

Il turismo è “il primo settore ad essere toccato in modo violento – spiega – con il turismo d’affari che registra un -90% di fatturato, le strutture ricettive un -75% e le guide turistiche un -80%. Dimezzato quello dei taxi e -90% le agenzie viaggi”.

“Ci sono settori – prosegue – come l’organizzazione di eventi e le discoteche con -100%, bar e ristoranti -30%, abbigliamento -40%, -50% i benzinai, -60% le attività sportive e -70% il commercio ambulante non alimentare.

Unici trend positivi le farmacie, +20%, e i supermercati, +30%”. Per la presidente Ascom “dal punto di vista economico il Piemonte non può essere considerato marginale rispetto alle zone rosse, servono interventi molto forti da parte del Governo e delle amministrazioni e il tema principale è il bisogno di liquidità”.

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Poi un ‘appello’ al Comune: “non vorrei parlare di Ztl – dice -, ma chiedo un minimo di rispetto per le nostre imprese, non turbiamoci con altre questioni che possono vederci non in sintonia”. Anche per Carlo Chiama, direttore di Confesercenti “è dirimente il fattore tempo nel definire strumenti con cui intervenire. E’ urgente fermare l’emorragia di risorse, quindi bloccare i pagamenti di tributi locali e nazionali e i rimborsi di mutui e finanziamenti, ed è necessario attivare la cassa in deroga”. (ANSA).

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