Allarme del CEO di JPMorgan Chase: “Uragano economico in arrivo. Tenetevi pronti”

Jamie Dimon preoccupato dalla guerra tra Russia e Ucraina e il modo in cui sta influenzando l'aumento dei prezzi dell'energia e dei generi alimentari, mentre la Fed cerca di aumentare i tassi di interesse per ridurre il suo bilancio e affrontare l'alta inflazione.

(WSC) NEW YORK – L’amministratore delegato di JPMorgan Chase ha prospettato al mercato finanziario mercoledì uno scenario molto pessimistico, mettendo in guardia da un “uragano” economico e finanziario in arrivo, consigliando a chi lo ascolta  di “tenersi forte”.

“È un uragano. In questo momento c’è il sole, le cose vanno bene. Tutti pensano che la Federal Reserve sia in grado di gestire la situazione”, ha detto Jamie Dimon nel corso di una conferenza finanziaria ad accesso ristretto. “Ma l’uragano è proprio là fuori, lungo la strada, e sta venendo verso di noi. Solo che non sappiamo se si tratta di un uragano minore o della tempesta Sandy o Andrew o qualcosa del genere, e fareste meglio a tenervi pronti”, ha aggiunto.

L’amministratore delegato di JPMorgan Chase ha messo in evidenza i due problemi che lo preoccupano: la guerra tra Russia e Ucraina e il modo in cui sta influenzando l’aumento dei prezzi del carburante e dei generi alimentari; inoltre gli sforzi della Fed per aumentare i tassi di interesse e ridurre il suo bilancio per affrontare l’alta inflazione.

Dimon ha detto che “le guerre fanno male”, suggerendo che i rialzi dei tassi di interesse della Fed potrebbero ritorcersi contro il mercato e portare a una recessione. Ha inoltre affermato che gli Stati Uniti dovrebbero fare di più per proteggere le economie europee, danneggiate dalle sanzioni imposte dalla Ue a Mosca sulla fornitura di petrolio e gas. “Non stiamo adottando le azioni adeguate per proteggere l’Europa da ciò che accadrà al petrolio nel breve periodo”, ha dichiarato Dimon.

Le osservazioni dell’amministratore delegato giungono mentre gli Stati Uniti sono alle prese con un’inflazione che è la più elevata da decenni – come del resto in Italia, dove l’inflazione è ai massimi da 36 anni – una pandemia COVID-19 che ha interrotto le catene di approvvigionamento e ulteriori limitazioni all’economia globale dovute all’invasione russa dell’Ucraina.

Il Segretario al Tesoro USA Janet Yellen (ex n.1 della Banca centrale americana) ha ammesso martedì in un’intervista alla CNN di essersi “sbagliata” sulla traiettoria dell’inflazione dopo i commenti fatti nel 2021 che suggerivano che il rialzo dei prezzi sarebbe stato “transitorio” e avrebbe rappresentato un “rischio piccolo”.

“Beh, credo di essermi sbagliata allora sulla traiettoria che avrebbe preso l’inflazione”, ha detto il segretario al Tesoro quando le è stato chiesto un parere sui suoi commenti del 2021. “Come ho detto, ci sono stati shock imprevisti e grandi per l’economia, che hanno fatto aumentare i prezzi dell’energia e dei prodotti alimentari e le strozzature nelle forniture che hanno influenzato pesantemente lo sviluppo e che io – all’epoca – non avevo compreso appieno. Ma ora lo riconosciamo”.

Meglio tardi che mai? No, le banche centrali, sia la Fed che la Bce, hanno enormi responsabilità per aver dimostrato di essere troppo spesso dalla parte sbagliata della storia e del mercato. La Bce di Cristine Lagarde in particolare non ha ancora staccato la spina al Quantitative Easing, tramite cui la Bce per anni ha pompato decine di miliardi sul mercato – e lo fa tuttora – creando squilibri ora difficilmente assorbibili, di fronte a una situazione economica tipica di uno scenario da stagflazione (stagnazione + alta inflazione).

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