Energia nucleare a zero emissioni: ricercatori MIT vicini a scoperta rivoluzionaria

Il sogno di molti scienziati e scrittori di fantascienza potrebbe diventare realtà nel corso del prossimo decennio: lo dicono i risultati di una ricerca degli scienziati del MIT e della startup Commonwealth Fusion Systems.

Il sogno di molti scienziati e scrittori di fantascienza potrebbe diventare presto realtà. Lo dicono i risultati di una ricerca sull’energia nucleare condotta dagli scienziati del MIT e da una startup nata all’interno dell’ateneo di Cambridge, nel Massachusetts.

I ricercatori che stanno lavorando a un esperimento di fusione nucleare di nuova generazione dicono di essere abbastanza certi che raggiungeranno il loro obiettivo di creare una centrale di energia nucleare con dispersione energetica minima e zero emissioni. Per farlo, creeranno un plasma caldo che bruciando sprigiona più energia dalla fusione rispetto all’energia consumata. Sarebbe la prima volta nella storia.

Nel mondo della fisica e della ricerca scientifica la fusione nucleare è stata a lungo considerata la soluzione ideale per produrre energia a zero emissioni. Ma a causa dei problemi relativi all’ambiente circostante in cui il processo di fusione deve avvenire, finora nessuno è riuscito a decifrare “il codice segreto” dell’energia nucleare.

Durante una simile fusione, il processo naturale che riscalda il Sole e tutte le altre stelle, un’enorme quantità di energia viene prodotta dalla fusione di atomi leggeri, come quelli dell’idrogeno, in elementi più pesanti come l’elio.

Le grandi potenzialità offerte dalla produzione di energia nucleare in questo modo sono legate al fatto che è totalmente priva di carbonio e altri sottoprodotti. Gli atomi di origine nell’idrogeno si trovano inoltre in quantità abbondanti sulla Terra. Il problema è stato piuttosto replicare la generazione di energia tramite fusione nucleare sulla Terra.

Mit e startup stanno per creare centrale nucleare a zero emissioni

Per raggiungere le condizioni di fusione termonucleare, il plasma deve essere molto caldo e le temperature estremamente elevate. Inoltre i ricercatori hanno sempre fatto fatica a ottenere un’energia maggiore dal plasma rispetto all’energia “in ingresso” necessaria per scatenare la fusione.

Da due anni e mezzo il MIT e la startup Commonwealth Fusion Systems (CFS) sono al lavoro per risolvere questo problema. Il progetto rivoluzionario si chiama SPARC e stanno arrivando i primi risultati positivi. Si tratta di un esperimento di ricerca sulla fusione di prossima generazione, precursore di una centrale nucleare a zero emissioni e con il minimo di dispersione energetica possibile.

La struttura della centrale è simile ad altri tokamak ma nel caso di SPARC il campo magnetico molto forte consente di confinare il plasma caldo e quindi produrre grande energia in spazi relativamente ristretti. In sette studi pubblicati questa settimana nella rivista “Journal of Plasma Physics” i ricercatori del MIT e del CFS ritengono che, se come prevedono l’esperimento funzionerà, la centrale sarà in grado di confinare un plasma produttore di energia nucleare derivante da un processo di fusione.

Chris Hegna, professore di fisica ingegneristica all’Università del Wisconsin con sede a Madison, che non ha nulla a che vedere con le ricerche dl MIT, ha offerto qualche dettaglio tecnico in più sulla scoperta, osservando che gli scienziati “si sono resi conto che una tecnologia superconduttiva ad alta temperatura permette di utilizzare un alto campo magnetico per produrre un guadagno netto di energia tramite un sistema di ‘confinamento’ magnetico”.

Il loro lavoro, ha dichiarato il professore, “ha la possibilità di rivoluzionare i piani internazionali di fusione nucleare“.

 

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