Occhi puntati sulla simil-Terra Wolf 1061c a 14 anni luce da noi

È tra i pianeti che si trovano nella zona di 'Goldilocks', ad una distanza dalla stella madre dove può esistere acqua in superficie.

Mentre noi discutiamo sulle politiche interne ed internazionali e sul come investire al meglio in un’economia che sia profittevole, ma anche “ecologica” per il nostro pianeta, c’è chi sta tra le nuvole o tra le stelle se vogliamo, letteralmente, andando invece a caccia di nuovi mondi, possibilmente abitabili per l’essere umano. Che sia un’opzione da considerare quella di poter attuare le idee che abbiamo visto da giovani nei tanti film fantascientifici, di andare a vivere su un altro pianeta?

Stephen Kane (San Francisco State University) si sta da qualche anno concentrando su un sistema planetario a 14 anni luce di distanza dalla Terra, Wolf 1061 (noto anche come Gliese 628): «È un sistema importante e promettente, relativamente vicino alla Terra, e questo ci permette di fare approfondite rilevazioni per verificare se, su qualcuno dei suoi pianeti, ci sono condizioni adeguate per sostenere la vita così come la intendiamo». La sua ricerca è pubblicata su Astrophysical Journal.

Il “gemello” della Terra, Wolf 1061c, è 4 volte più grande del nostro pianeta e soprattutto si trova ad una distanza davvero piccola, relativamente parlando. Fa parte di un sistema planetario che comprende altri due corpi celesti, ma sarebbe l’unico a trovarsi nella zona di ‘Goldilocks’: orbita intorno alla stella madre, la nana rossa Wolf 1061, ad una distanza dove l’acqua liquida può esistere sulla superficie.

Di fatto anche Chris Tinney – a capo del dipartimento di Exoplanetary Science all’ University of New South Wales, ha affermato: “Abbiamo studiato per più di un decennio Wolf 1061 e questi tre pianeti si uniscono al piccolo ma sempre più nutrito gruppo di possibili pianeti rocciosi abitabili che orbitano attorno a stelle più fredde del nostro Sole”.

 

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