Ambiente: Cina vieterà le auto inquinanti, sia benzina che diesel

Svolta green di Pechino, sulle orme delle decisioni prese nei mesi scorsi da Francia e Gran Bretagna. Impennata dei titoli auto elettriche.

Anche la Cina si prepara allo stop di auto a benzina e dieselper ridurre le emissioni inquinanti, sulle orme delle decisioni prese nei mesi scorsi da Francia e Gran Bretagna. L’annuncio è stato dato dal vice ministro dell’Industria e dell’Information Technology, Xin Guobin, nel corso di un forum dell’industria automobilistica a Tianjin. Le ricerche per preparare la svolta ecologica, ha spiegato, sono già cominciate, anche se ancora non è stata stabilità una data entro cui il divieto di vendita entrerà in vigore.

In arrivo lo stop a produzione e vendita di auto tradizionali

“Queste misure promuoveranno profondi cambiamenti nell’ambiente e daranno slancio allo sviluppo dell’industria automobilistica della Cina”, ha dichiarato il vice ministro che ha citato l’esempio di “altri Paesi” che hanno già fissato una data per lo stop alla produzione e alla vendita di veicoli alimentati a carburanti tradizionali. Il governo cinese sostiene da anni il settore delle auto elettriche, con incentivi all’acquisto e leggi che impongono l’uso di mezzi pubblici alimentati a fonti di energia pulite a livello locale, e con investimenti sulle stazioni di ricarica supercharger nelle maggiori vie di scorrimento delle grandi città e sui tratti autostradali più battuti.

Auto elettriche o ibride entro il 2025

Uno degli obiettivi già fissati è arrivare a un quinto del totale delle vendite composto da auto elettriche o da veicoli ibridi entro il 2025. La Cina si è confermata anche l’anno scorso il maggiore mercato automobilistico al mondo. Nel 2016 sono state vendute circa 28 milioni di vetture, il 13,7% in più rispetto al 2015, grazie anche a una politica di incentivi e di sgravi fiscali messa in atto dal governo. Circa 500.000 erano veicoli alimentati a nuove fonti di energia, il 50% in più di quelle vendute l’anno precedente. Ad avvantaggiarsi del nuovo corso cinese saranno soprattutto i produttori locali, come Baic o Byd, marchi sempre più presenti lungo le strade della capitale cinese, a cui si affiancherà anche la Volvo, oggi di proprietà del colosso cinese Geely, che ha annunciato l’introduzione della sua auto interamente elettrica sul mercato cinese nel 2019.

La reazione delle Borse: bene i titoli dei produttori

La decisione del governo di passare alle auto ecologiche ha provocato un’impennata dei titoli delle auto elettriche cinesi: in mattinata, Byd ha segnato un aumento del 4,1% sulla piazza di Shanghai e del 5,9% a Hong Kong. Le auto elettriche sono al centro anche di interessanti esperimenti, soprattutto a livello locale, come quello inaugurato lo scorso anno nella “coal city” cinese, Taiyuan, capoluogo provinciale dello Shanxi, una delle aree a maggiore concentrazione di miniere di carbone della Cina. Entro il 2020, le autorità provinciali contano di vedere duecentomila veicoli alimentati a fonti di energia pulita sulle strade della città. Agli investimenti dei gruppi automobilistici, secondo il piano dello scorso anno dell’amministrazione locale, si sommerà un investimento pubblico per la realizzazione di supercharger da 5,2 miliardi di yuan, 797 milioni di dollari al cambio attuale. (AGI)

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